Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 23 Ottobre 2014

Benicio Del Toro è tra i divi presenti al Festival di Roma, dove ha presentato la pellicola "Escobar: Paradise Lost" di Andrea Di Stefano. Qui, l'attore ha vestito i panni del celebre trafficante colombiano, personaggio ambiguo e pericoloso

Benicio Del Toro è Pablo Escobar

Flash di divi Hollywoodiani qui al Festival di Roma. Negli ultimi giorni l’attenzione è stata tutta per il premio Oscar Benicio Del Toro, protagonista del biopic Escobar: Paradise Lost di Andrea Di Stefano (attore al suo esordio dietro la macchina da presa), sulla figura controversa e drammatica del colombiano Pablo Escobar, il più celebre e ricco trafficante di cocaina di sempre, portatore di rovina e caos ma anche, come lo definisce Del Toro, un uomo “tuttora venerato da una parte del paese come una sorta di Robin Hood moderno”. Un personaggio, insomma, che non potrebbe essere più cinematografico: ed è difficile immaginare nei suoi panni un attore migliore di Del Toro, che ha già dimostrato superlative capacità di mimetismo quando è diventato Che Guevara nel complesso dittico targato 2008 di Steven Soderbergh.

La sfida è stata ardua e stimolante, in quanto non è certamente facile passare dalla biografia di un'icona mondiale a quella di una figura pericolosa e inquietante. Stavolta, poi, la prospettiva non parte direttamente dal protagonista, in quanto, rivela Del Toro, “Escobar è visto attraverso gli occhi puri e innocenti di Nick”, un ragazzo normale (interpretato dal lanciatissimo Josh Hutcherson, protagonista maschile della saga di Hunger Games) che in vacanza colombiana all’inizio degli anni ‘90, s’infatua di una ragazza che si rivelerà poi la nipote di Escobar. Da qui, il giovane verrà trascinato in una pericolosissima spirale di corruzione, tra dilemmi morali, ansie e incursioni nell'action più romanzato.

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Per interpretare l'ambiguo e controverso personaggio, Del Toro si è documentato a lungo, facendosi l’idea che Escobar sia a tutt'oggi un personaggio attualissimo, le cui azioni si ripercuotono ancora sulla Colombia due decenni dopo la sua morte. L’attore, che da sempre spazia in parti diversissime fra loro – dal poliziotto di Traffic al lupo mannaro di Wolfman – in questo film si è persino dato al canto: che la prossima tappa nella sua carriera possa essere un musical?

Staremo a vedere. In attesa di un distributore italiano per la pellicola di Di Stefano, gli spettatori possono comunque gustarselo negli stilosi panni del Collezionista in Guardiani della galassia, finalmente nelle nostre sale dopo il grande successo ai botteghini esteri.

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