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Autore Erika Favaro :: 21 Dicembre 2015

Il fondo del Consiglio d'Europa è attento alla parità di genere e, oltre al premio, prevede altre iniziative per promuovere il cinema femminile

Eurimages

Per qualcuno sarà un'operazione di facciata, per altri un'iniziativa necessaria. Fatto sta che le donne sul set – come negli altri ambienti di lavoro  – spesso vengono trattate economicamente ed artisticamente in modo diverso rispetto ai loro colleghi uomini. Per questo motivo, per tentare di rispettare la parità di genere in ogni ambito, la Comunità Europea si sta muovendo anche nel mondo del cinema. E lo fa attraverso Eurimages, il fondo del Consiglio d'Europa per la co-produzione, la distribuzione, esposizione e la digitalizzazione delle opere cinematografiche europee. È stato infatti deciso di istituire un premio di 30 mila euro da destinare ogni anno ad una regista in occasione di uno dei più importanti festival internazionali. Quest'iniziativa non è la prima a favore della parità di genere e va ad aggiungersi alle altre decisioni prese durante uno dei recenti consigli d'amministrazione di Eurimages che hanno base a Strasburgo.

L'intento è quello di dare la stessa visibilità ai registi europei indipendentemente dal loro sesso e per fare questo, lo sappiamo tutti, l'istituzione di un premio non è abbastanza.

Sono quindi in programma delle master class a cadenza trimestrale in cui sarà possibile conoscere cineaste in modo approfondito dando loro l'opportunità di far circolare i loro lavori. Gli incontri – aperti a un ampio pubblico – coincideranno con i consigli di amministrazione dell'ente e si terranno quindi ogni tre mesi a Strasburgo. A livello legislativo dal 2013 l'Eurimages monitora che ci sia un bilanciamento tra forza lavoro maschile e femminile prima di concedere fondi alle produzioni.

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Si rischia ancora di aggirare il problema quindi, come se il cinema delle donne andasse protetto come una specie rara. Sarebbe opportuno che accanto a queste misure si andasse ad agire sulla percezione del pubblico e – al tempo stesso – su alcuni ostacoli che vengono posti ai vertici del sistema. Sicuramente c'è una differenza di sguardo tra l'uomo e la donna, ma questa dovrebbe essere vista come un fattore assolutamente naturale, che non necessita di leggi per la salvaguardia. Finché non si è maturi in tal senso, teniamoci le lodevoli iniziative prese singolarmente. 

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