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Autore Erika Favaro :: 14 Maggio 2016

Una ricerca dell’Università di San Diego evidenzia come il cinema indipendente sia più accogliente nei confronti delle donne, ma i numeri restano stagnanti

Jennifer Lawrence

Rispetto al mondo delle grandi major, il cinema indipendente è più accogliente nei confronti delle registe donne, ma potrebbe fare molto di più. È più o meno questa la sintesi di una ricerca portata avanti dal Center for the Study of Women in Television and Film dell’Università di San Diego in cui si è studiata la presenza femminile nel mondo dei festival statunitensi. Le manifestazioni prese in considerazione sono state 23, tra le quali figurano grandi nomi come quello del Sundance, del Tribeca o del New York Film Festival, e la ricerca ha evidenziato come la percentuale di registe sia del 28% (35% documentari, 19% film di finzione), mentre nel mondo delle grandi produzioni la percentuale scende al 9%. Si tratta di un piccolo miglioramento rispetto ai dati dell’anno scorso, ma secondo molte associazioni la strada da fare è ancora lunga.

Quella della discriminazione sessuale nel mondo del cinema è un argomento sul quale si è fortunatamente molto dibattuto nell’ultimo periodo. Il dibattito è stato riacceso qualche mese fa da Jennifer Lawrence, l’attrice che ha denunciato di essere stata pagata molto meno rispetto ai suoi colleghi maschi sul set di American Hustle.

Nonostante i numeri del cinema indipendente siano migliori rispetto a quelli degli studios, la direttrice della commissione federale che si occupa di monitorare le pari opportunità sul lavoro, ha sottolineato come i dati dovrebbero subire un miglioramento più considerevole per essere considerati positivi.

Fare ricerca concentrandosi sul mondo dei festival è importante perché bisogna considerare che in occasione delle kermesse internazionali i registi hanno più opportunità di essere notati e di ricevere finanziamenti per progetti futuri, cosa che infatti accade molto più spesso ai registi di sesso maschile.

[Leggi anche: I migliori film diretti da registe donne]

È come un circolo vizioso visto che sui set diretti da donne aumentano le maestranze femminili, basti pensare che quando c’è una regista 74% delle sceneggiature provengono da una penna femminile, a differenza del 6% che si registra con i registi uomini.

Dovrebbe essere una fatalità, dovrebbero essere numeri innocui, purtroppo non è così.

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