Anche un documentario sarà proiettato sul fenomeno Pussy Riot, collettivo di ispirazione femminista e schierato politicamente contro Putin e la religione in Russia: le ragazze, ospiti al Festival, parleranno della loro mission e dei loro ideali
Il Film Festival di Rotterdam avrà un ospite d'eccezione per la prossima edizione, le Pussy Riot, collettivo russo di matrice femminista e politicamente schierato contro Vladimir Putin. Nadya Tolokonikova e Masha Alyokhina, due dei membri del gruppo, interverranno nello spazio Late Night presentato da Tom Barman per spiegare i loro ideali, le azioni e i progetti per il futuro.
La prossima settimana quindi, il 28 gennaio, presso l'Oude Luxor Theatre, ci sarà da divertirsi a Rotterdam; alla conversazione prenderà parte anche il traduttore e membro del gruppo Petya Verzilov, compagno di una delle due donne. Tolokonikova e Alyokhina erano due delle tre componenti delle Pussy Riot che vennero imprigionate nel 2012 dopo l'esibizione improvvisata nella Cattedrale moscovita di Cristo Salvatore per protestare contro la rielezione del Presidente Putin e i discutibili legami tra stato e chiesa. Dopo una sentenza che prevedeva due anni in un campo di progionia, le due furono rilasciate nel dicembre 2013.
IFFR proietterà la prima parte del documentario Pussy Versus Putin, che racconta la battaglia del gruppo contro Putin documentata dal collettivo cinematografico Gogol's Wives. Il film mostra le attiviste intente e preparare le loro mosse, così come delle sequenze dietro le sbarre in attesa del processo in aula.
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La proiezione precederà di pcco l'esibizione live delle band russe Scofferlane e Jack Wood, con un'introduzione delle stesse Tolokonikova e Alyokhina.
La spettacolarizzazione, così come avviene per il movimento Femen, è parte integrante degli odierni moti di protesta femministi sorti nell'Europa dell'Est, o, meglio, ex Unione Sovietica. La ribalta delle Pussy Riot è coincisa proprio con il concerto scandalo nella Cattedrale, le cui brevi immagini riprese hanno fatto il giro del mondo in breve tempo e sono diventate parte del music video della canzone.
Questa mette in scena una sorta di preghiera punk, con un'invocazione a Theotókos, cioè la Beata Vergine Maria, affinché "mandi via Putin". Il ritornello è su musica di Sergej Rachmaninov. Il testo menziona anche il Patriarca russo Cirillo I, indicandolo come qualcuno che crede più in Putin che in Dio e dandogli esplicitamente della puttana.
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