Il grande Gaspar Noé dice la sua sulle scene porno e controverse di "Love", spiegando come non ci sia nulla di scandalizzante nel riprendere degli atti sessuali
Sempre più estremo Gaspar Noé, un autore che da queste parti amiamo con particolare venerazione; merito di pellicole ipnotizzanti, nevromantiche ed evocative in maniera spettacolare come Irréversible, Seul contre tous ed Enter the Void ovviamente. Nel suo ultimo Love, ormai lo sappiamo, il cineasta si è addirittura dato al porno, e chiunque abbia visto il film al Festival di Cannes confermerà che i dettagli più espliciti non sono stati certamente nascosti, tra penetrazioni, organi sessuali in primo piano, e addirittura degli autentici cum-shot. Tutto questo, avvolgendo lo spettatore con il 3D!
Per il regista, comunque, non c'è affatto nulla di scandalizzante. Ecco cos'ha dichiarato a Vulture riguardo la scena d'apertura a luci rosse: “Andiamo, non è shockante! È un dolce lavoretto di mano. Quando fuori piove, tu vuoi solo startene a letto e fare sesso. Ho cercato di mettere in scena ciò che considero la cosa più dolce della vita. Perché devi sempre riprendere le tue paure, ma non i tuoi piaceri? (...) Non esiste più il cinema erotico. Se vuoi vedere delle immagini sessuali, devi googlare queste immagini di gang bang con gli uomini che sembrano vigili del fuoco e le donne rasate che paiono delle culturiste, e queste non hanno nulla a che vedere con ciò che i teenager vivono veramente. Quindi, forse sarebbe meglio ripulire i loro occhi con delle immagini più vicine alla vita”.
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Di certo, comunque, in Love non manca nemmeno il sentimentalismo. Prosegue Noé: “Il film è più eccitante a livello emotivo. Ho pianto durante il montaggio. Era triste. Questa è la mia opera più personale, quella più vicina alla vita”. Insomma, sembrerebbe proprio che ci attenda una grande bomba, una sfavillante e indimenticabile esperienza cinematografica con cui lisergicamente struggersi. Dopo la sua presentazione a Cannes, la pellicola è poi stata proiettata nei più svariati festival, da Neuchâtel a Odessa, passando per la Nuova Zelanda e Manila, Melbourne e Toronto, Sitges e Atene. Per il momento, però, nessun distributore italiano si è ancora presentato all'orizzonte.
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