Che tra l'exploitation sessuale e il cinema horror ci sia un grande legame è sotto gli occhi di tutti. Ecco alcuni imprescindibili esempi, da "Piranha 3D" di Alexandre Aja a "Nuda per Satana" di Luigi Batzella
Che tra l'exploitation sessuale e il cinema horror ci sia un grande legame è sotto gli occhi di tutti. Diversi sono gli esempi che si possono citare, a iniziare da Piranha 3D di Alexandre Aja, remake del classico di Joe Dante che ha portato i famigerati pesciolini nel delirio dell'estate americana. Quale miglior occasione per una sfilata di ragazze discinte, concorsi per eleggere Miss Maglietta Bagnata, e chi più ne ha più ne metta? Prima della carneficina, pensate un po', il regista ha pensato pure di mostrarci una lunga scena di sbaciucchiamento lesbo sott'acqua, divenuto un momento cult per ragazzini arrapati.
Che dire poi di A Venezia... un dicembre rosso shocking, classico del 1973 girato da Nicolas Roeg? I momenti carichi di ansia non si contano, ma il film deve parte della sua fama anche alla lunga scena di sesso tra Julie Christie e Donald Sutherland, la quale non ha mancato di suscitare svariate polemiche e controversie alla sua uscita. Scriveva il Daily Mail: “Una delle scene di sesso più esplicite mai girate sta per catapultare l'amabile Julie Christie nel più grande processo di censura da Ultimo tango a Parigi”.
Ancora: prima che Miley Cyrus fosse considerata un oggetto di scandalo coi suoi atteggiamenti ammiccanti nei video musicali e nelle sue comparsate pubbliche, sappiate che c'era Alyssa Milano (sì, proprio la Phoebe Halliwell della serie tv cult Streghe), che in Embrace of the Vampire di Anne Goursaud faceva praticamente le stesse medesime cose. Oggi del film non si ricorda praticamente più nessuno, ma i fan dell'erotismo più vampiresco dovrebbero seriamente recuperarlo.
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Infine, non può certamente mancare in una lista simile Nuda per Satana di Luigi Batzella, horror gotico del 1974 con Rita Calderoni. Chiaro che gli spaventi sono limitatissimi e contabili sulle dita di mezza mano: ad importare qui sono invece le sequenze di nudo, decisamente infinite e pure ben girate, immerse in un'atmosfera evocativa fatta di abbagli cromatici. Parlare di una fattispecie di Dario Argento erotico suona di sicuro come un'esagerazione, ma la direzione è vagamente quella.
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