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Autore Alessandro Tavola :: 23 Settembre 2015
Locandina di Magic Mike XXL

Recensione di Magic Mike XXL di Gregory Jacobs con Channing Tatum, Amber Heard, Joe Manganiello: tra autoironia, disordine e spensieratezza, i toni rispetto al film originale sono decisamente cambiati

A distanza di tre anni torna lo stripper di Channing Tatum con Magic Mike XXL: un’appendice semplice e divertita di quel che era stato il primo, sorprendente film.

C’è da tener conto che questo XXL appare in tutto e per tutto un sequel consapevolmente “di troppo”: un giocattolone scanzonato oltre decenza (e non stiamo parlando di nudità) che con il più futile e fiacco dei pretesti, il viaggio verso una convention di striptease, riporta sullo schermo il team di spogliarellisti del precedente titolo (con la comprensibile perdita di Matthew McConaughey) per far loro dare un abbandono alle scene in grande stile e per il puro gusto di far divertire spettatrici e spettatori. Il tutto, però, senza mai rinnegare, almeno nelle fondamenta, lo spirito dell’originale.

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Steven Soderbergh lascia la regia al collaboratore di vecchia data Gregory Jacobs, firmando comunque fotografia, montaggio e produzione: un defilarsi relativo di cui fin dalle prime scene si intuiscono i motivi. I toni rispetto al film originale sono decisamente cambiati, con la parte drammatica lasciata quasi del tutto da parte e con la “filosofia dell’intrattenitore per signore” trattata in modo molto più sbracato e strettamente comico, con le attenzioni rivolte principalmente a siparietti musicali e danzerecci, ammiccamenti e buddy movie.

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Nonostante ciò, anche in XXL Channing Tatum risulta accorato nei confronti della sua creatura (era sua l’idea del primo Magic Mike) e riesce a tenere tutto a bada: i suoi comprimari non cadono mai nella totale mercificazione (del corpo, dei personaggi) ma, anzi, brillano dall’inizio alla fine di autoironia, e lui riesce a ritagliarsi (in modo quasi meccanico, purtroppo) i momenti più intensi e di presa a male, outsider tra gli outsider, soprattutto nelle scene con Amber Heard, con la quale, ad esempio, pare letteralmente e consapevolmente fuggire dal grottesco della scena dell’ospitata improvvisata a casa della milf consunta Andie MacDowell.

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Magic Mike XXL rimane gustabile se preso dal verso giusto, quello del sequel spensierato (ma mai del tutto) in cui l’importante questa volta è che il carrozzone vada, ma non dove vada; con scene random e cultabili proprio perché volutamente random e cultabili: su tutte, lo strip di Joe Manganiello in un market su I want it that way dei Backstreet Boys, momento iconico del film e di tutto quel che gli sta dietro.

Trailer di Magic Mike XXL

Voto della redazione: 

3

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