Recensione di “Nemesi” (2016), di Walter Hill
Recensione di Nemesi di Walter Hill: Cosa succede se per punire un sicario gli si cambia il sesso forzatamente con un intervento chirurgico?
Inquietante Action-Crime-Thriller di produzione Franco-Canadese-USA. Walter Hill è un regista veterano che ha scritto e diretto importanti film, e con “The Assignment” conferma la sua natura sensazionalista, di chi in un certo qual modo vuole sorprendere e innescare nello spettatore domande perturbanti: cosa succede se per punire un sicario per i delitti commessi, forzatamente gli si cambia il sesso con un intervento chirurgico?
Da qui si sviluppa la narrazione filmica, con una sceneggiatura scritta da Hill in collaborazione con il giornalista Denis Hamill, segnata da una infinita e quasi ossessiva successione di racconti/confessioni e di flashback onirici che si susseguono e si sovrappongono.
La citazione a “La Piel que Habito – La Pelle che Abito” (2011) di Almodovar non è inopportuna, e lo spettatore se ne renderà conto durante la visione del film.
Frank Kitchen (Michelle Rodriguez) è uno spietato sicario professionista, assunto dalle più potenti organizzazioni mafiose per eliminare i loro nemici.
La dottoressa Rachel Kay (Sigourney Weaver) è un geniale chirurgo, espulso dall’ordine dei medici, che con i bisturi e con le tecniche di chirurgia plastica, come un grande artista, clandestinamente sa trasformare il corpo di qualsiasi uomo o donna.
John Hartunian (Anthony La Paglia) è il capo mafia che si presta alla vendetta della dottoressa Kay alla quale Frank, su commissione, ha ucciso il fratello.
Tutto il resto è da vedere al cinema, anche perché la storia riserva un finale sorprendente e inaspettato, e per gli appassionati del genere Action-Crime-Thriller si rivelerà una prelibatezza.
Post Scriptum:
Il titolo originale del film è “The Assignment” che tradotto letteralmente significa “L’Incarico”, “Il Compito”.
La distribuzione italiana ha dato al film il titolo “Nemesi” che Treccani ci dice significa: «Personificazione della giustizia distributiva, punitrice di quanto, eccedendo la misura, turba l’ordine dell’universo.»
Ma che c’azzecca il titolo dato dalla distribuzione italiana con il titolo originale e, se proprio vogliamo, con la sceneggiatura del film?
Voto della redazione:
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