Come fare un film: perché ai direttori della fotografia viene chiesto di lavorare gratis?

Lavorare gratis? Ahinoi, sì. Ne sanno qualcosa i tanti direttori della fotografia là fuori, che almeno all'inizio della loro carriera, si sono ritrovati a lavorare per produzioni senza ricevere mezzo centesimo. Il motivo? Di certo c'è di mezzo un certo spirito di sfruttamento, ma non è tutto: ecco la spiegazione di Matthew Workman del portale Cinematography Database:

- Con tutta probabilità, all'inizio della vostra carriera, le vostre capacità d'illuminare un set fanno davvero schifo. Normale, allora, che non vi paghino. Considerate bene il fatto che state ancora imparando il mestiere, e non tutti sono disposti a dare soldi ad apprendisti in erba.

- Grande concorrenza del mercato. Bruttissima cosa: se voi non accettate il lavoro gratis, lo faranno altri 50 milioni al posto vostro. Ovvero: non siete indispensabili alla produzione. E questo - di nuovo - perché non avete ancora un nome.

- Semplice logica: vi presentate a una compagnia, loro vi chiedono il portfolio e il curriculum. In lista, tante scuole, ma zero esperienza sul campo in una produzione professionale. Vedetela all'inverso: voi assumereste - a pagamento - qualcuno che non ha praticamente altri film alle spalle?

- Fare il direttore della fotografia non significa solo conoscere obiettivi e tecniche per illuminare, ma anche sapersela cavare all'interno della squadra. Prendetela come una fattispecie di periodo di formazione in cui imparare non solo le cose più pratiche sul vostro mestiere, ma anche per capire come funzionino i legami su un set.

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- E dopo che avrete dimostrato quanto valete, solo dopo – forse – potrete pretendere di passare a una produzione più “importante” con tanto di paga in bella vista. Lo stesso Workman, prima di diventare un autentico professionista, ha dovuto lavorare gratis diverse volte.