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Autore Rosa Maiuccaro :: 17 Giugno 2014

Esplosivo, ironico e coinvolgente il nuovo film di Clint Eastwood,Jersey Boy, che omaggia The Four Seasons, storico gruppo pop degli anni Sessanta, presentato in anteprima europea al Taormina Film Festival

four season

Se molti tra i grandi del cinema americano del passato hanno smesso di incantarci da un pezzo, primo fra tutti Robert De Niro, Clint Eastwood con Jersey Boy continua a strabiliare. Applausi a scena aperta per lui che, all’apice della sua maturità artistica, ha deciso di cimentarsi in un musical pop, tratto da una delle opere di maggiore successo a Broadway (più di 9 anni di repliche), ideata da Rick Elice e Marshall Brickman, che racconta la storia di uno dei gruppi pop che infiammò la scena musicale degli anni Sessanta: i Four Seasons, un gruppo energico e divertente.

Eastwood narra non soltanto la scalata al successo ma anche i problemi finanziari, le difficili relazioni interpersonali che portarono i componenti del gruppo a sciogliersi molto rapidamente. I Four Seasons furono tra i gruppi di maggiore successo di tutti i tempi, hanno venduto più di cento milioni di dischi in tutto il mondo ed incisero tra il 1962 e il 1967 le loro hit più conosciute tra le quali Sherry, Big Girls Don’t Cry e Can’t Take My Eyes Off of You. Negli anni cambiarono più volte formazione ma quella storica era formata dal leader Frank Valli (che continuò ad aver successo fino agli anni Settanta grazie alla colonna sonora di Grease ed è l’unico, a 80 anni, ancora in attività), Bob Gaudio, Tommy DeVito e Nick Massi. La loro musica era caratterizzata dalla voce in falsetto (per il quale era famoso Frank Valli con tre ottave di estensione) e l’accompagnamento con armonie e cori e altri strumenti musicali.

La band, originaria nei sobborghi del New Jersey, era destinata ad una vita criminale o, nel migliore dei casi, ad una vita da miserabili. DeVito e Valli, di origini italo-americane, diventano subito i protetti del boss mafioso di quartiere. Una realtà, quella italo-americana, raccontata attraverso vari clichés anche omaggiando Scorsese, ma con un mostro sacro del cinema come Christopher Walken.

Grazie anche all’ottima sceneggiatura di Brickman e Elice, Jersey Boys, ancorché racconto di un pezzo di storia della musica degli anni Sessanta, è anche una riflessione profonda sull’inesorabilità del tempo, i rimpianti e il dolore che possono essere causati dal fallimento di un matrimonio, la perdita di una figlia o il lento declino. Jersey Boys si rivolge anche a quei giovani ai quali Eastwood, attraverso le parole di Valli, guarda con ottimismo: “Lo so che tu vuoi condividere qualcosa di bello con il mondo e a nessuno gliene frega niente ma poi le cose cambiano. Hai talento, ce la puoi fare”.

Spesso sono i personaggi stessi a prendere la parola e a dare voce ai propri ricordi e alle proprie emozioni, espediente che li rende ancora più empatici allo spettatore. La scelta di non avvalersi di grandi attori si rivela azzeccata considerando che i quattro giovani attori protagonisti danno prova di maturità e talento con interpretazioni misurate ma grintose. E alla fine, un monito, quello di un regista che continua a dimostrare la sua onestà intellettuale: Ognuno la ricorda come la vuole ricordare”. Perché ovviamente di tutte le schermaglie raccontate nel film, ciascuno dei protagonisti ha una versione diversa. Ma da vero cineasta, Eastwood non è interessato a fare luce sui fatti, almeno non in questo caso, dove l’obiettivo è quello di entusiasmare e divertire il pubblico attraverso battute a raffica, cambi di prospettiva continui e, non ultima, una colonna sonora travolgente. C’è spazio perfino per un omaggio a se stesso con Frank intento a guardarlo in una scena di Per un pugno di dollari di Sergio Leone. Per questo gli perdoniamo anche le decine di battute ciniche e misogine. Tra le più divertenti quella di Tommy sulla decisione di Frank di sposarsi: L’amore? Il matrimonio non è amore è io che mi rado mentre mia moglie si mette lo smalto seduta sul cesso!”.

Dopo l’anteprima al Festival di Taormina Jersey Boys uscirà con Warner il 18 giugno. Un consiglio da cinefili? Vederlo obbligatoriamente in lingua originale.

Il trailer di Jersey Boys

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