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Autore Alessandro Guatti :: 5 Gennaio 2015

A cento anni dalla nascita e trenta dalla morte, Fondazione Cineteca Italiana omaggia il grande regista con una retrospettiva di 13 film

Orson Welles

"Nulla può essere paragonato al cinema. Il cinema appartiene al nostro tempo. È la cosa da fare".

(Orson Welles, Cahiers du Cinéma n. 165, 1965).

Cento anni fa nasceva Orson Welles, uno dei più grandi Autori cinematografici di tutti i tempi.

Fondazione Cineteca Italiana gli rende un grande omaggio con una retrospettiva allo Spazio Oberdan di Milano.

Il programma si apre il 7 gennaio 2015 con Il processo (Le procès), film del 1962 tratto dall’omonimo romanzo di Franz Kafka, per chiudersi il 26 gennaio con la proiezione di Falstaff (Campanadas a medianoche, 1966), in cui figura anche il nostro Walter Chiari.

Gli spettatori della rassegna avranno modo di rivedere (magari per la prima volta sul grande schermo) capolavori come L’infernale Quinlan (Touch of Evil, 1958), L’orgoglio degli Amberson (The Magnificent Ambersons, 1942) e naturalmente la pietra miliare della storia del cinema Quarto potere (Citizen Kane, 1941), che valse al suo autore l’inclusione tra i Maestri della settima arte, pur essendo questo il suo primo lungometraggio.

Regista visionario, barocco, intraprendente e innovativo, Orson Welles ha rivoluzionato sia la tecnica registica, con l’uso per la prima volta sistematico della profondità di campo,

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sia l’impianto delle sceneggiature del cinema classico hollywoodiano, attraverso il ricorso a una struttura narrativa a flashback. Nella sua carriera ha realizzato opere di altissimo livello stilistico come Lo straniero (The stranger, 1946), La Signora di Shanghai (The Lady from Shanghai, 1948) con Rita Hayworth, Rapporto Confidenziale (Mr Arkadin, 1955) e  F come falso (F for Fake, 1976).

[Leggi anche: L'ultimo film di Welles potrebbe arrivare in sala nel maggio 2015]

Poiché la sua ecletticità (insieme alle difficoltà finanziarie) portò Welles ad essere non soltanto regista ma attore, produttore e sceneggiatore, la rassegna milanese ha in programma anche tre famosi film in cui egli offre memorabili prove attoriali: Il terzo uomo (The third man; Carol Reed, 1949),  Cagliostro (Black Magic; Gregory Ratoff, 1949) e La porta proibita (Jane Eyre; Robert Stevenson, 1944).

Orson Welles è stato un Artista originale, caparbio e poliedrico: ha lasciato la sua impronta autoriale anche nel teatro e nella radio (sua La guerra dei mondi che nel 1938 scatenò il panico tra la popolazione statunitense); ha dovuto lottare contro ogni sorta di difficoltà produttiva sia negli Stati Uniti sia in Europa; ha girato Macbeth in soli 27 giorni ed è riuscito a portare a termine la realizzazione di Otello dopo tre anni di lavoro nonostante le avversità economiche e il fallimento della Scalera Film (la casa di produzione che stava finanziando l’opera), alternando attrici diverse nel ruolo di Desdemona e girando campi e controcampi in luoghi differenti a seconda della disponibilità del momento.

Tutto questo e molto altro era Orson Welles, un grande artista (Palma d’Oro a Cannes nel 1952, Oscar alla carriera nel 1971) scomparso 30 anni fa che Fondazione Cineteca Italiana ricorda doverosamente, con i tredici film complessivi di questa rassegna, suscitando ancora una volta in noi spettatori una grandissima ammirazione per questo genio della cinematografia.

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