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Autore Erika Favaro :: 7 Aprile 2016

Una statistica rivela come Hollywood abbia ancora problemi ad equiparare il nudo maschile a quello femminile

Amy Adams

Gli Oscar di quest’anno sono stati accompagnati dalla campagna #OscarsSoWhite, ma l’edizione dell’anno prossimo potrebbe essere benissimo all’insegna di #OscarsSoMen. Hollywood infatti non è quel luogo delle pari opportunità come ci piacerebbe immaginare, è anche un sistema complesso in cui spesso le donne e le minoranze etniche vengono ostacolate.

In America, realtà culturale molto attenta al sistema dei generi, sempre più voci – maschili e femminili – hanno cominciato a denunciare la mercificazione del corpo della donna all'interno del mondo cinematografico. Secondo uno studio infatti le attrici compaiono nude (parzialmente o completamente) all’incirca tre volte tanto rispetto ai loro colleghi maschi. Non si tratta di dar vita ad una polemica moralista, il nudo al cinema resta un aspetto affascinante e conturbante se trattato con stile; quel che si contesta è l’uso del corpo femminile come specchietto per le allodole. In un sistema equo – che rispetta e riconosce le differenze – infatti un nudo maschile non dovrebbe stupire più di uno femminile.

Nel rapporto annuale sulla condizione delle donne e delle ragazze stilato dalla Mount Saint Mary's University di Los Angeles si sottolinea come nei primi 100 film al box office del 2014, il 26% delle attrici compariva in una scena di nudo mentre la percentuale per gli uomini era solo del 9%.

Altre statistiche rivelano come anche i ruoli principali siano principalmente affidati ai maschi (solo il 12% delle protagoniste sono donne) i quali hanno ancora dei problemi a concepire l'altro sesso come parte fondamentale della forza lavoro di un paese.

[Leggi anche: Le donne e Hollywood: qualche stereotipo da sfatare]

Qualche miglioramento nella percezione della donna nel mondo del cinema c’è per fortuna e lo si riscontra soprattutto sul set. Sempre più professioniste infatti stanno facendo carriera dietro la telecamera, come registe ma anche come sceneggiatrici e produttrici.

Il discorso si tinge nuovamente di tinte più pessimiste se si restringe il campo di ricerca alle donne di colore, categoria che continua ad essere quasi snobbata dalla maggior parte delle produzioni televisive e cinematografiche in cui le attrici bianche arrivano ad essere il 74%.

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