Il professore inglese Huw D.Jones, assegnista di ricerca presso l'Università di Aberystwyth, ha spiegato, attraverso una minuziosa analisi di mercato, come il regista Ken Loach abbia più successo nell'intero territorio europeo piuttosto che in UK
La nuova pellicola di Ken Loach, Io, Daniel Blake, è appena arrivata nelle sale e, nonostante la grande pubblicità effettuata, non ha ottenuto l'effetto sperato in Inghilterra, rispetto al resto d'Europa. Huw D Jones ha cercato di spiegare, attraverso una minuziosa analisi, come mai il regista sià più popolare nel Continente che all'interno del suo stesso Paese.
Questo dato è uno standard che si è sempre ripetuto nel corso del tempo. I suoi film, infatti, tendono a vendere, in Francia, quattro volte rispetto all'Inghilterra, e in Italia circa il doppio. Le sue pellicole vengono viste maggiormente, inoltre, in Danimarca, Belgio, Islanda, Svizzera e Lussemburgo. Ecco spiegate le tre ragioni secondo cui questo particolare fenomeno accade, sulla base di interviste e focus group che hanno coinvolto anche figure dell'industria e della distribuzione:
La prima ragione dipende dal fatto che i film di Loach sfidano i classici stereotipi britannici. I film che hanno avuto maggior successo e sono stati prodotti in UK, come Paddington, Il discorso del re, Bridget Jones, tendono a concentrarsi sugli stili di vita degli inglesi del sud, appartenenti ad una classe medio agiata. Loach, invece, focalizza la sua attenzione sulla classe lavorativa della Scozia e dell'Inghilterra del nord, affrontando problemi economici e sociali, soprattutto del precariato. Il regista, dunque, mette in scena uno spaccato "vero" della realtà che ci circonda.
La seconda ragione, invece, dipende dai partner che si occupano della co-produzione delle sue pellicole. La stragrande maggioranza, infatti, sono europei come la francese Why Not Productions e la belga Les Films du Fleuve. Le co-produzioni, inoltre, generano un numero di ammissioni pari a 14 volte quello del mercato domestico inglese, rappresentando una grande risorsa. Loach ha sempre ricevuto libertà creativa nelle sue pellicole, senza incorrere in intralci di alcun tipo, lavorando ad una collaborazione strettamente economica.
La terza ragione è dipesa dalla grande distribuzione attuata da MEDIA, un programma creativo dell'Europa che incoraggia la circolazione dei film europei oltre il confine. Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2014, infatti, più di 3,7 milioni di euro sono stati spesi per supportare la distribuzione di sei pellicole di Loach, quindi circa 620.000 euro a film. Nessun altro regista inglese ha mai ricevuto così tanto supporto e finanziamenti, come lui prima d'ora.
Grazie alla vittoria di premi importanti a Berlino, Cannes, ed altri festival del settore, Loach è diventato molto appetibile per i mercati europei che cercano in tutti i modi di agganciarlo e supportarlo. Un altro fattore di successo, inoltre, dipende dalla ristrettezza del circuito cinematografico. Il 7% dei cinema francesi, l'8% di quelli italiani e l'11% di quelli del Belgio, ad esempio, appartengono all'Europa Cinema Network, una catena facente parte di MEDIA, specializzata nella promozione di film europei di qualità, a differenza del misero 3% delle sale inglesi.
Buona parte dei film di Loach, secondo O'Brien, ottengono risultati migliori nei territori in cui sono stati realizzati come The Angel's Share, in Scozia, ed il già citato Io, Daniel Blake, nella parte nord-est dell'Inghilterra. Loach, dunque, rimane uno dei pochi registi inglesi il cui appeal è maggiore nell'intero territorio europeo piuttosto che nel solo Regno Unito. Rimarrà da vedere, però, se e come le cose cambieranno, in termini puramente economici e strutturali, una volta che la Brexit sarà in atto e molte barriere verranno messe in atto.
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