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Autore Rita Andreetti :: 30 Luglio 2014

In cantiere una produzione colossale tutta cinese per battere il record di incassi di James Cameron, "Avatar"

"Avatar" di James Cameron

Il passo è breve dopo i molteplici esperimenti collaborativi avvenuti in questo ultimo anno con Hollywood: ecco che quindi non c'è da stupirsi se il cinemabiz della Cina tenta oggi di sorpassare il massiccio successo ottenuto da Avatar, che fino all'altro ieri apparteneva alla storia come il film più guardato dei cinema cinesi. Fino all'altro ieri, prima che i Transformers ne facessero un sol boccone sorpassando già alla seconda settimana i suoi (onestissimi) 222 milioni $ di incasso.

La produzione di Bainiaoyi, questo il titolo, si inspira non solo nelle atmosfere fantasy, ma anche nelle tecnologie, al film di Cameron. La storia racconta di un eroe, Guka, in cerca di un magico tessuto (no, non ho detto anello) con il quale potrà sconfiggere un malefico drago che sta torturando il suo popolo, l'etnia Zhuang. Draghi a parte, questi Zhuang esistono davvero e abitano lo Guanxi, regione che sarà al centro delle riprese del film, a partire dal maggio 2015. In realtà, sotto questo nome si raccolgono oltre una cinquantina di gruppi etnici, la cui varietà linguistica e folkloristica li rende una ratatouille che il Ministero Cinese ha raccolto sotto questo appellativo e tutela attivamente.

Il colpo grosso i cinesi lo tentano coinvolgendo per questa produzione 3D, delle firme di rilievo dall'altro capo dell'Oceano: il responsabile degli effetti di Avatar e Pirati dei Caraibi e lo sceneggiatore di Terminator 2. Una operazione quindi che gioca più che altro di collage di strategie sicure, tentando di affondare poi sulla cultura cinese, e speriamo anche con lucida onestà antropologica, sebbene in ambito fantastico. La conferma infatti non è più necessaria: le strategie combinate hanno maggior successo dei prodotti importati. Questo Bainiaoyi però, azzarda un ulteriore passo in avanti, di cui, chissà, ci troveremo a parlare ancora. Non si tratta cioè di una Major americana che si affaccia al mercato cinese per proporre una proprio idea, ma una creatura di sangue asiatico che quindi risulta nata primariamente per il pubblico locale, ma che aspira a diventare una hit mondiale. Insomma, la filiera distributiva tenta l'inversione di marcia. Vedremo alla fine del 2016 se avrà le forze sufficienti per stravolgere lo status quo.

Zhao Song, GM della Beijing Chinese Century Media Company, produttrice dell'impresa, del resto ha scoperto immediatamente tutte le proprie carte all'annuncio delle future riprese del film: L'obiettivo del nostro team è quello di fare di Bainiaoyi un film fanta-epico romantico, capace di competere con Avatar”. Come dire che stanno facendo mangiare la polvere a Cameron che, stuzzicato dal primo successo, aveva già anticipato l'indiscrezione su di un sequel di Avatar (anzi, 2 e 3!). Ma forse ci sta ancora pensando...

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