Ritratto di Rita Andreetti
Autore Rita Andreetti :: 31 Gennaio 2015
Cortometraggi in prima fila

Distribuzione, questa sconosciuta

Filmfreeway e Withoutabox

Dopo aver sudato sette camicie per la fase pre-produttiva, dopo aver risolto i peggiori inconvenienti durante le riprese e il montaggio, il buon filmmaker indipendente si trova adesso ad affrontare in completa solitudine uno dei momenti più difficili e costosi del processo di creazione di un film.

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Un cortometraggio che nasce in ambito indipendente sa che i mal di pancia non sono finiti una volta che stringo tra le mani il DVD. Anzi, ormai questa copia non è più sufficiente: ci serve la versione per Vimeo, quella per Youtube, quella in qualità SD per Withoutabox, quella ancora più light casomai dovessi caricarla su un altro portale, e così, per notti e notti di rendering.

Infatti, ogni regista italiano che si rispetti sa che pianificare una fase di distribuzione richiede altrettante energie: in Italia, questo meccanismo è ancora dominato dalla spedizione del vecchio DVD. Quindi di solito è cosa buona e giusta organizzarsi con un numero multiplo di pacchi per limitare le puntate all’ufficio postale. Se poi miriamo ad una distribuzione internazionale, allora lì dobbiamo prevedere di avere a che fare con diversi siti: quali Withoutuabox, Reelport, Filmfestivallife, Filmfreeway, Shortfilmdepot, Moviebeta, Clickforfestivals, Festhome, Festivalfocus, Filmflynet e chissà quali altri.

Ma quali i migliori? Quali i consigliabili? E quanto ci costa questo momento fondamentale senza il quale il nostro film resterebbe in un cassetto?

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Nei prossimi post di Cortometraggi in prima fila cercheremo di analizzare uno dopo l’altro queste piattaforme distributive nelle caratteristiche, nei pregi e nei difetti. Mettiamoci subito il cuore in pace: non ne esiste una che funzioni per tutti. Soprattutto se il vostro cortometraggio appartiene ad una nicchia, ad un genere o si inscrive più facilmente in festival tematici: ecco, considerate lunghi pomeriggi di selezione tra le varie piattaforme. Poiché non tutte le organizzazioni festivaliere sposano tutte le piattaforme e, in linea generale, l’America è ancora in mano a Withoutabox.com, almeno per quest’anno: il braccio destro di Amazon che dal 2008 ha reso la distribuzione su territorio USA, un incubo per tutti i filmmaker esordienti, sta retrocedendo a testa bassa. 400.000 iscritti e più di 1.000 festival; ma: prezzi inaffrontabili, scadenze multiple, e soprattutto un Secure Online Screener costoso e di bassa qualità.

Ma pare che l’alternativa esista!

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