Ritratto di Rita Andreetti
Autore Rita Andreetti :: 12 Febbraio 2016

Un breve estratto di immagini per riassumere l’epico lavoro dalla cinquina in concorso alla prossima edizione degli Oscar per direzione alla fotografia

Oscar

Loro si chiamano Robert Richardson, Edward Lachman, Emmanuel Lubezki, Roger Deakins e John Seale e sono i cinque maestri delle luci che andranno a concorrere per il Premio alla Miglior Fotografia alla prossima cerimonia degli Oscar che si terrà il 28 febbraio.

Se i loro nomi vi diranno poco, più rapida sarà la connessione con le pellicole di cui hanno firmato la meraviglia nella composizione del quadro e nella scelta illuminotecnica: rispettivamente, The Hateful Eight, Carol, Revenant - Redivivo, Sicario e Mad Max: Fury Road.

Come è stato per tutte le edizioni passate più recenti, ormai la sfida si fa anche su un piano di effetti speciali che danno una gran mano ai direttori della fotografia.

Questi cinque titoli hanno tutti in comune il fatto che alla corsa degli Oscar non viaggiano in una singola competizione. Sicario e gli Otto di Tarantino sono quelli che concorrono “solo” per 3 nomination, tra cui la già annunciata e risaputa presenza di Ennio Morricone. Revenant ne ha altri undici in lizza, Mad Max altri nove e Carol un po’ meno, soltanto sei in tutto.

Ma torniamo alla luce. Almeno due dei film dell’elenco giocano su spazi aperti, e che spazi: Lubezki ha raccontato Leonardo Di Caprio nelle distese invernali del Missouri, John Seale invece porta Tom Hardy e Charlize Theron nei deserti sconfinati dell’era post atomica. La differenza, forse, la faranno le ricostruzioni in post produzione che naturalmente hanno dato alle tempeste di polvere e fuoco di Hardy e Theron un grande aiuto; ma Seale non è nuovo dell’ambiente, avendo già curato le luci de Il paziente Inglese, con il quale si è già portato a casa la statuetta tanto ambita (senza dimenticare dal suo curriculum, titoli più rinomati, tra cui L’attimo fuggente oppure Harry Potter e la Pietra Filosofale).

Chi sia invece Lubezki, è facile ricordarlo se si associa il suo nome alle ultime produzioni visionarie di Malick, ma soprattutto a Gravity e Birdman che gli sono valse una doppietta di Oscar nel 2014 e nel 2015. È il “giovincello” del gruppo, ma malgrado questo, ci riprova anche quest’anno per cercare il terzo podio, e non si può negare che tanti fan lo vedano come il favorito.

Sugli interni se la giocano le atmosfere fredde di Robert Richardson per The Hateful Eight e i colori più patinati di Edward Lachman in Carol. Il primo, è uno stretto collaboratore di Tarantino da diverse pellicole, longevo collezionatore di premi Best Achievement in Cinematography (nel 1991 con JFK, nel 2004 con The Aviator, nel 2011 con Hugo Cabret). Mentre Lachman ha illuminato diverse storie al femminile, tra cui la Julia Roberts di Erin Brockovich o le Vergini Suicide della Coppola. Nessun Oscar nella sua vetrina, almeno per ora, ma concorre con una pellicola che ha indubbiamente fatto breccia nel cuore del pubblico americano.

[Leggi anche: Oscar 2016: ecco le più sorprendenti esclusioni dalle nomination]

L’ultimo della cinquina dei maestri della luce, è Roger Deakins, in corsa con il suo lavoro per Sicario, uscito timidamente nei cinema italiani lo scorso settembre. La coppia Blunt-Del Toro non è bastata a convincere il pubblico, ma la scene di sparatorie e malignità gratuita sono state magistralmente fotografate da uno dei più navigati direttori della fotografia della lista: Deakins, inglese di nascita, ha alle spalle titoli come Non è un paese per vecchi, A beautiful mind e Skyfall. E, purtroppo per lui, una infinita lista di candidature che inizia nel 1995 e non gli ha portato neppure una volta il piccolo Mr. Oscar placcato d’oro sul davanzale del suo caminetto.

Quest’anno la sfida è evidentemente tra grandi e competenti operatori del settore: giudicate voi chi più si merita l’ambito riconoscimento.

I candidati come Miglior Fotografia agli Oscar 2016

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