In occasione della presentazione stampa a Roma di "Fratelli Unici" di Alessio Maria Federici abbiamo incontrato Raoul Bova che ci ha raccontato quanto sia stato bello lavorare in coppia con Luca Argentero
Tra tutti gli attori protagonisti di Fratelli Unici di Alessio Maria Federici è quello un po’ più abbacchiato Raoul Bova, vistosamente sottotono all’anteprima stampa del film a Roma. Un disagio dovuto forse ai recenti problemi finanziari e personali o, a voler essere più cattiva, alla visione del terribile film che lo vede protagonista. Luca Argentero si prende in giro dicendo di sentire il proprio fascino dalla sola presenza di Bova: “Io credevo di avere delle certezze da maschio alfa, demolite dopo le riprese di questo film. Quando c’è lui qualunque altro uomo viene messo da parte (ride, n.d.r.)”. Carolina Crescentini li difende a spada tratta: “Non sono due primedonne, se lo fossero stati avrebbero solamente rallentato il lavoro sul set. Sono due bravissimi ragazzi ed è stato un piacere lavorare con loro”. Ecco cosa ha aggiunto Raoul Bova.
Come è stato l’incontro con Luca Argentero?
Ci conoscevamo poco, l'ho incontrato a casa del regista per una lettura e abbiamo cominciato a parlare liberamente dei nostri problemi. Non era il momento ideale per una lettura, ognuno era preso dalle proprie cose. Lui era senza voce e ha iniziato a confidarsi, mentre il regista prendeva appunti quasi a voler dire che poi avrebbe usato tutto contro di noi sul set (ride, n.d.r.). Quello con Luca è stato un bell’incontro umano. Mi ha risollevato il morale, mi ha fatto ridere e per questo gliene sono grato. Abbiamo lavorato benissimo sul set. Devo dire che anche se poi lui gioca a fare il seduttore è una persona che crede nei valori tanto quanto me. La cosa che ci differenzia è che mentre lui si fa scivolare molto le cose, io sono più sensibile e somatizzo di più tutto ciò che mi succede. Ci siamo completati.
Come giudichi Francesco, il personaggio interpretato da Luca Argentero?
A me piace Francesco perché è come se rappresentasse la disillusione generale che si percepisce oggigiorno. È bello vedere come l’incidente del fratello sia l’occasione per fargli tornare a battere il cuore.
[Leggi anche: Luca Argentero: “Fatemi fare il supereroe"]
Come ti trovi nel ruolo di produttore della SANMARCO Film Production?
Diciamo che la produzione è nata dal mio desiderio di fare qualcosa che realmente sentivo. Mi sento più un attore che un produttore ma mi piace l’idea di aiutare qualcuno a produrre qualcosa di interessante. Il mio prossimo progetto poi sarà a teatro.
Tu che rapporto hai con le tue sorelle?
Ho due sorelle più grandi e ci lega un grande affetto. Credo molto nel rapporto tra fratelli anche se poi credo che contino molto anche quelli che si incontrano sul proprio cammino.
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