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Autore Simona Carradori :: 17 Novembre 2016

Secondo il video-saggista Jack Nugent, un'attenta analisi della cinematografia horror di un certo periodo o di un certo paese può aiutarci a capire meglio quali sono le ansie più diffuse tra la gente

La notte dei morti viventi

Quali sono, e quali sono state le paure più grandi dell'uomo nel corso degli anni? È certamente una domanda a cui è difficile dare una risposta sicura. Tuttavia un'attenta analisi della cinematografia horror di un certo periodo o di un certo paese, può aiutarci a capire meglio quali sono le ansie più diffuse tra la gente.

Per sua stessa natura, infatti, il cinema horror sfrutta i timori del pubblico in modo da regalare agli spettatori un'esperienza che sia il più agghiacciante possibile; di conseguenza i registi sanno benissimo dove andare a parare quando si tratta di paura. Superficialmente potrebbe quasi sembrare che fantasmi, alieni, mostri e ragni giganti siano tra gli elementi più in grado di causare terrore e ansia, ma guardando un po' più in profondità ci si accorgerà subito che i timori non vengono dai mostri stessi, ma da ciò che essi rappresentano.

Jack Nugent di Now You See It tenta di esplorare proprio questo concetto nel suo ultimo video-saggio, rivelando come sia possibile conoscere le ansie globali e nazionali del passato semplicemente determinando quali tipi di generi e sottogeneri horror erano popolari al momento.

Ad esempio, i film dedicati agli zombie esistono sin dagli anni '20, ma in realtà è dalla fine degli anni '60 che il genere ha ottenuto maggiore successo, quando registi come George A. Romero hanno iniziato ad utilizzare questa figura in quanto metafora dei problemi sociali, come il consumismo e gli effetti del progresso tecnologico sugli individui. In sostanza secondo Nugent, il non-morto rappresenterebbe la paura del terrorismo e della decadenza derivante dalla scomparsa di un ordine sociale. Il che ha un senso se si pensa alla tipica genesi dell'apocalisse zombie nei film, che inizia come un piccolo virus che pian piano si espande fino a sgretolare la società, rovesciare il governo e spazzare via il mondo intero. Da questo punto di vista l'infetto non è altro che una metafora del terrorismo, una minaccia invisibile che inizia a farsi vedere quando ormai è troppo tardi per fermarla.

In sostanza se siete sul punto di girare un horror, ricordatevi che è essenziale innanzitutto sapere cosa può davvero spaventare il pubblico, e la cosa migliore in tal senso potrebbe essere quella di iniziare a guardarvi intorno, osservando quali sono i temi più esplorati nei film di maggior successo degli ultimi anni.

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