Il cinema dei 'brividi caldi'
Il cinema dei 'brividi caldi', forse anche così si può definire il genere thriller erotico, che in tempi recenti ha avuto più fortuna e diffusione dell'erotic horror, grazie a registi modesti ma molto in voga, come Adrian Lyne.
Ma noi cultori della settima arte negli anni '60, '70 e '80 ci concentriamo su di una produzione cinematografica europea di genere lontana dalle luci di Hollywood e a nostro avviso assai più originale e suggestiva di quella statunitense, fatta eccezione per il Jade (1995) del grande William Friedkin e per L'ultima seduzione (1994), di John Dahl, entrambi interpretati dalla conturbante Linda Fiorentino, erede naturale delle dark ladies degli anni cinquanta americani e senza dimenticare l'eccellente Body heat (1981) di Lawrence Kasdan, con una Kathleen Turner esordiente e qui credibilissima femme fatale
Ma tornando all'Europa e soprattutto all'Italia dei tempi d'oro per il cinema libero e di sperimentazione, al di là delle etichette appioppate da qualche critico ingessato che vedeva 'serie B' anche quando giocavano autentici fuoriclasse, esamineremo alcuni film che per me rimangono pietre miliari dell'erotic thriller e andrebbero visti e rivisti, essendo ancora dei classici intramontabili. Penso per esempio a Sei donne per l'assassino (1964), del maestro Mario Bava; a Lo strano vizio della signora Wardh (1970) e a Tutti i colori del buio (1972), entrambi del regista purtroppo poco noto al grande pubblico, Sergio Martino. Ma l'elenco è lunghissimo e piuttosto che citare tutti i titoli, rimando alla singola trattazione di molte di queste opere che presto seguirà.
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