Boyhood di Richard Linklater trionfa al Seattle Film Festival

È Boyhood di Richard Linklater l'autentico trionfatore dell'ultimo Seattle International Film Festival (SIFF), svoltasi dal 15 Maggio all'8 Giugno. Ben tre i premi alla pellicola: Miglior Film, Regia e Attrice (Patricia Arquette). L'opera fu inizialmente presentata allo scorso Festival di Berlino, dove ha potuto iniziare la sua scalata ai riconoscimenti internazionali, vincendo l'Orso D'Argento. Poi è toccato al South by Southwest in Texas, fino a sbarcare in Australia al Sydney Film Fest. Com'è ormai noto, la lavorazione di Boyhood è durata ben 12 anni, con il regista perennemente attaccato al protagonista Mason (Ellar Coltrane) per filmarne la crescita e il rapporto coi genitori, interpretati da Ethan Hawke e dalla Arquette. 

Giunta ormai alla sua quarantesima edizione, il SIFF ha regalato al proprio audience un'edizione memorabile, presentando il meglio della stagione festivaliera. Da Hollywood è arrivato Dragon Trainer 2 di Sean Deblois, la cui uscita italiana è prevista il 14 Agosto, ma l'ovazione maggiore è per Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars) di Josh Boone, il lanciatissimo romance tratto dal romanzo omonimo di John Green, che vedremo nelle nostre sale da Settembre. Dall'Asia sono invece approdati, tra gli altri, l'esageratissimo action spaccatutto Firestorm di Alan Yuen, film che ha raso al suolo mezza hongkong tra esplosioni e guerriglie a non finire, The Midnight After dell'immenso Fruit Chan, il revival orrorifico Rigor Mortis di Juno Mak, il capolavoro Stray Dogs di Tsai Ming-Liang, e il delirante e iperbolico Why don't you play in hell? di Sion Sono.

A dare il necessario tocco di euforico rock and roll, ecco non solo la celebrazione per i 40 anni di Rocky Horror Picture Show, ma anche Jimi: All Is By My Side di John Ridley, biopic sul chitarrista più famoso della storia della musica, Jimi Hendrix, che nei giorni precedenti ha incendiato anche il Biografilm di Bologna. Tra gli ospiti che hanno onorato Seattle, due nomi d'eccezione come Chiwetel Ejiofor, fresco di candidatura agli Oscar per la sua intensa performance in 12 anni schiavo, e la bella Laura Dern, musa di David Lynch. Esaltato Carl Spence, direttore artistico dell'evento: “Questa è stata un'edizione straordinaria”.