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Autore Redazione :: 1 Giugno 2021

L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto in questi mesi a favore del cinema e dell’audiovisivo dal Governo che ha incrementato il fondo di sostegno oltre misura e per le politiche avviate a sostegno

Anac

L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici ritiene apprezzabile lo sforzo compiuto in questi mesi a favore del cinema e dell’audiovisivo dal Governo che ha incrementato il fondo di sostegno oltre misura e per le politiche avviate a sostegno del mondo dello spettacolo in genere. Tuttavia l’Anac ritiene che sia possibile e opportuno correggere alcune misure che si sono rivelate sbilanciate a favore di una parte del settore. 

La concessione massiccia del tax credit alla produzione di fiction e alla serialità, produzione che può contare su sostanziosi finanziamenti da parte dei broadcast e delle piattaforme, è contraddittoria rispetto allo spirito originario della legge che dovrebbe invece aiutare gli operatori e i progetti più fragili e meno facilitati. Quello che è accaduto qualche settimana fa con la registrazione on line delle domande al bando per il credito d’imposta 2021, utilizzando il sistema del “click day”, e che ha portato in poche ore all’esaurimento delle risorse e all’esclusione di decine di produttori della piccola e media impresa, ne è un classico esempio.

Da sempre l’Anac guarda con interesse il modo in cui è strutturato il sistema francese nel quale le istanze di tutte le categorie sono elaborate senza egemonie all’interno del Centro Nazionale del Cinema e dell’Audiovisivo, organismo di indirizzo e di gestione delle risorse pubbliche che governa democraticamente il settore, in difesa del cinema e dell’audiovisivo e quindi dell’identità nazionale.

Di fronte alle nuove sfide che siamo chiamati ad affrontare per la ripresa dell’intero Paese e in considerazione delle difficoltà di assumere, in una selva normativa sempre più complessa, scelte che non lascino indietro le realtà di dimensioni più contenute, l’Anac ha avviato, a partire dal sindacato e dalla Lega, una serie di incontri con le forze politiche e con le categorie per trovare le soluzioni per migliorare la normativa vigente, apportando nel caso anche modifiche alla legge primaria. Tra le proposte spicca quella della trasformazione della Direzione generale cinema e dell’audiovisivo in un Centro Nazionale autonomo e orientato da un vero parlamentino delle categorie, di concerto con il Ministero della Cultura.

L’Anac chiederà nei prossimi giorni d’incontrare il segretario del PD Enrico Letta, di Leu Roberto Speranza, il leader dei M5S, Giuseppe Conte e di Italia Viva, Matteo Renzi, e il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.

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