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Autore Rosa Maiuccaro :: 7 Novembre 2014

Alla premiere europea di "Une nouvelle amie" a Londra abbiamo incontrato il regista francese François Ozon che ci ha spiegato perché ritiene questo suo nuovo film così importante e necessario per far riflettere la società francese e non solo

François Ozon

François Ozon non è soltato uno dei registi francesi più interessanti che ci siano in circolazione ma anche uno dei più prolifici in assoluto. Lo abbiamo incontrato al London Film Festival in occasione dell’anteprima europea di The New Girlfriend [Une nouvelle amie], il suo ultimo film che ha destato molte critiche dopo la presentazione a Toronto e sembra voler infliggere un duro colpo alla parte conservatrice e benpensante della borghesia francese. Non possiamo svelarvi molto della trama senza rovinarvi la sorpresa di vedere un Romain Duris inedito ma basti dire che Ozon, dichiaratamente omosessuale, si è servito dell’identità di genere per dare vita ad una commedia esilarante, provocatoria ma anche molto profonda.

A chi è rivolto questo film?
A tutti, ma soprattutto ai maschietti. Sono veramente curioso di conoscere le loro reazioni.

Che tipo di opera aveva in mente di realizzare?
La mia prima idea era quella di fare un film in lingua inglese con protagonista Ewan McGregor. Alla fine è stato molto più naturale per me girarlo in Francia anche perché mi premeva raccontare le attuali discriminazioni sessuali nel mio paese.

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Ha scelto subito Romain Duris?
No, assolutamente. Ho provato a vestire vari attori francesi da donna ma poi è arrivato lui e ha sbaragliato tutti. È un attore che amo molto e poi era così eccitato alla sola idea!

E per quanto riguarda l’attrice protagonista, Anaïs Demoustier?
Anaïs Demoustier non è un’attrice molto nota in Francia. L'ho scelta perché credo che abbia lo sguardo giusto, un aspetto fondamentale per me visto che tutta la storia filtra attraverso i suoi occhi.

Non le dà fastidio che il pubblico in sala possa ridere di una vicenda tutto sommato così drammatica?
No, assolutamente. Il lato comico era calcolato. Le risate del pubblico non sono offensive né per me né per i protagonisti del mio film. C’è una componente sostanzialmente ironica in Une nouvelle amie e sono felice che il pubblico la colga.

 

 

Il film è tratto da una pièce teatrale. È rimasto fedele all’opera originaria o ha cambiato qualcosa?
Ho cambiato il finale perché volevo assolutamente un happy ending. Certo, un felici e contenti non proprio convenzionale ma pur sempre un happy ending. Per questo ho evitato il tragico finale dell’opera originaria. Del resto erano solo otto pagine e ho operato diversi cambiamenti.

Il film sta per uscire in Francia, cosa si aspetta?
Sono molto curioso di vedere le reazioni che susciterà. Tutto sommato credo che il mio film non sia né polemico né aggressivo ma che racconti la complessità del desiderio e la voglia di formare una famiglia diversa oggigiorno. È un film per il pubblico e spero tanto che vadano a vederlo.

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