Film filosofici e meditativi che riflettano sull'esistenza? Ecco alcuni titoli imperdibili suggeriti dal portale Alternative Reel, da "Il settimo sigillo" di Ingmar Bergman a "Matrix" dei fratelli Wachowski
Di film filosofici e riflessivi è piena la storia del cinema. Alternative Reel ha pensato bene di ricordarci alcuni titoli imprescindibili sull'argomento: diamogli un'occhiata.
Come non citare ad esempio Il settimo sigillo, pellicola fra le più famose di Ingmar Bergman, uno che con la filosofia ha sempre flirtato apertamente iniettando ai propri lavori diverse evocazioni e riflessioni sull'esistenza. Qui abbiamo come protagonista Max von Sydow nel ruolo di un uomo braccato durante la peste: giocando a scacchi con la Morte, s'interrogherà sul proprio posto nell'universo, sviscerando pensieri e questioni su Dio, sulla vita, e sulla miseria umana. Ovviamente, presente in lista è anche una delle opere cardini degli anni '90, ovvero Matrix dei fratelli Wachowski, che sotto la sua densa corazza di action ipercool, ha in verità presentato una vastità di sottotesti che comprendono interrogatori sui concetti di realtà / subrealtà / mondo vero / mondo illusorio / umanità / disumanità. Molti, giustamente, hanno deciso di spegnere direttamente il cervello per godersi semplicemente le scene di calci e botte meravigliosamente coreografate.
Rimanendo nei territori del fantascientifico, ecco poi Blade Runner di Ridley Scott, indelebile pietra miliare del 1982 di cui Denis Villeneuve sta attualmente preparando il sequel. La valenza filosofica, più che da Scott, nasce direttamente dal romanzo da cui è tratto il film, ovvero Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick, decisamente introspettivo già dal suo titolo. Al cineasta, comunque, va il merito di aver sottolineato la perenne atmosfera meditativa, preferendo concentrarsi sulle possibili suggestioni spirituali piuttosto che sul mero action.
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Ma nonostante la presenza in classifica di altri celebri titoli come Memento di Christopher Nolan, Arancia meccanica di Stanley Kubrick e La dolce vita di Federico Fellini, il miglior film filosofico di sempre, secondo Alternative Reel, è in verità una pellicola meno conosciuta rispetto quelle citate, ovvero My Dinner With Andre di Louis Malle, uscita nell'81. Protagonisti sono due uomini assieme a cena in un ristorante: ovviamente, le loro discussioni porteranno alle inevitabili grandi domande, di quelle che non sembrerebbero avere risposte concrete. Chi siamo? Perché siamo? Come siamo? Insomma, praticamente un trattato di esistenzialismo racchiuso in 110 minuti di celluloide.
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