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Autore Rosa Maiuccaro :: 14 Novembre 2014

In occasione dell'uscita nelle sale de "La scuola più bella del mondo" abbiamo incontrato il regista Luca Miniero che tenta di ripetere il successo al botteghino di Benvenuti al Sud, Benvenuti a Nord e Un boss in salotto con la coppia Papaleo-De Sica

foto dal set di "La scuola più bella del mondo"

È uno dei registi italiani che si sta impegnando maggiormente per cambiare il concetto di commedia all’italiana e, che piaccia o meno, i suoi ultimi tre film Benvenuti al Sud, Benvenuti al Nord e Un boss in salotto sono stati campioni d’incasso al botteghino. Adesso si affida all’inedita coppia di professori formata da Christian De Sica e Rocco Papaleo per raccontarci nuovamente il confronto tra Nord e Sud, questa volta attraverso i banchi di scuola. "Curre curre guagliò" dei 99 Posse è il brano che impreziosisce una commedia che ha poco a che vedere con i precedenti scolastici del cinema italiano recente. Il suo ultimo lavoro, da oggi in ben 500 sale italiane, si chiama La scuola più bella del mondo e noi abbiamo intervistato Luca Miniero per saperne di più. 

Anche qui ritroviamo il Nord e il Sud, i pregiudizi e un modo diverso di intendere la vita. Cosa c’è di diverso rispetto ai suoi film precedenti?
Mi interessava parlare della scuola perché rivela molto delle caratteristiche del nostro Paese. Il confronto tra Nord e Sud nei miei film è sempre legato ad altri temi. È una situazione problematica e a me piace avere sempre un punto di vista meridionale delle cose. Purtroppo più che la scuola è l’Italia intera a versare in condizioni difficili e sono le persone a dare speranza, in questo caso i professori, nonostante siano sempre trascurati. Ogni anno c’è una riforma ma per chi perde la motivazione, come il prof interpretato da Papaleo, ce n’è un altro fin troppo motivato come quello di Christian.

Era la prima volta che lavorava insieme a Christian De Sica.
Sì, con Rocco avevo già lavorato. Non mi aspettavo che Christian fosse così. È una persona normale mentre io non pensavo potesse esserlo (ride, n.d.r.). Sarà perché in Toscana c’è il vino buono ma siamo stati davvero sempre tutti insieme, cosa che non necessariamente succede sui set.

È un film ottimista ma per la colonna sonora ha scelto i 99 Posse che non sono il gruppo più accomodante sulla piazza. Qual è stato il suo rapporto con loro?
Li conosco da tanti anni perché suonavano nell’università che frequentavo. Mi piace rivitalizzare la loro musica di protesta. Simbolo di questa protesta nel film è Moscariello (il preside di Acerra, interpretato da Lello Arena, n.d.r.) che pur di risollevare le sorti della sua scuola continua ad organizzare le riunioni nei bagni. Della scuola uno si ricorda i professori e il confronto che si ha con essi perciò è importante motivarli.

Come è nata l’idea delle animazioni?
È nata subito insieme al personaggio di Papaleo che aveva una fantasia incapace di controllare. Dal punto di vista tecnico con il digitale è stata una passeggiata, però era importante trovare la giusta collocazione all’interno del film.

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