"In Corsa con il diavolo" (Race with the devil) - (Usa 1975), Jack Starrett
Da Sinister, di nuovo in dvd, dopo tanti anni dalla sua ultima uscita italiana, "In Corsa con il diavolo" diretto da Jack Starrett nel 1975, in una nuova edizione restaurata e con extra intervista e commento audio. Una interessante riscoperta 70's.
“In corsa con il diavolo” diretto da Jack Starrett( che sostituì il designato Lee Frost dopo forse nemmeno una settimana di riprese), e distribuito anche nei cinema italiani nel 1975, è uno dei tanti film satanici di quel filone, ma anche fra quelli più originali mai realizzati, senza il bisogno di mostrare troppa violenza, perversioni e sangue. Una quindicina di anni fa si è persino parlato di un suo remake, ormai irrinunciabile per questi classici, anche quelli che all'epoca apparvero soltanto come dei b-movies seppure molto ben realizzati.
In “Race with the Devil”, Peter Fonda è ancora il co-protagonista di un altro road movie, questa volta in coppia con un attore dai personaggi di uomini certamente non troppo malleabili, come era Warren Oates. Fonda è Roger Marsh, che assieme a sua moglie Kelly (Lara Parker) e una coppia di amici, Frank e Alice Stewart (Warren Oates e Loretta Swift, rispettivamente), sono in vacanza con il loro motorhome dal Texas al Colorado, per una gita finalizzata ad andare a sciare, quando i quattro hanno la sventura di assistere ad un assassinio durante un sadico rituale satanico. I poliziotti non credono alle due coppie di amici, che sono quindi forzati a difendere sé stessi dai ripetuti assalti on the road, degli adepti del culto. Con motociclette e chopper, Dodge Chargers, i sanguinari satanisti, vendicativi e fanatici, accompagnati da complici in ogni luogo e ruolo della società, sono determinati più che mai a levare di mezzo in ogni modo i pericolosi testimoni. Nel film di Starrett non ci sono determinati poliziotti alla Vic Morrow, di “Zozza Mary, pazzo Gary”, sempre con Fonda dell'anno prima, “In Corsa con il diavolo” non fu un film certamente dalle grandi ambizioni, all'epoca, se non quella di intrattenere, stuzzicare e divertire il pubblico, ma alla pari del film di John Hough, gode da moltissimi anni di un vasto culto e considerazione.
Il film si regge sulla chimica e la buona interazione che si incrementa tra i personaggi di Roger e Frank (grazie alle interpretazioni di Fonda e Oates). Sono loro a fornire il propellente affinchè il film scorra veloce, assieme alle sue ipercinetiche -e non soltanto per i tempi-, scene d'azione e a sorpresa, di palpabile tensione. Nonostante tutto, ancora oggi qualcuno considera “Race with the Devil” niente di più che un b-movie un po' sciocco e da drive in, quando invece è un prodotto rimarchevole e molto pulito, eccellentemente realizzato, della sua epoca, un periodo fecondo nel quale dai dettagli stessi delle cose si vede tutta la differenza con il grigiore e l'uniformità dell'oggi (per esempio: quando Oates descrive la meraviglia del suo impianto ricetrasmittente radio nel camper "Stereo – con quattro canali!"), o maneggiando particolarmente bene, l'aspetto più horror e moderatamente splatter, di spavento, del genere a cui il film comunque appartiene.
Video:
La nuova edizione che la Sinister ha recentemente pubblicato in dvd si avvale del nuovo master Kino Lorber dell'anno scorso, utilizzato per l'originale Blu-ray. Il formato è 1.78:1 anamorfico widescreen. Colta l'origine certamente datata del film, e il basso costo della realizzazione, il risultato per quanto riguarda la qualità video è più che buono. Ci sono occasionali momenti nei quali si intrave qualche macchiolina, e qualche fugace esempio di contorni troppo morbidi, ma al netto delle conclusioni, il master appare davvero brillante nel suo complesso, ben saturato, convince oltretutto per i buoni extra inclusi, uno spot tv, il trailer originale, e una intervista della Anchor Bay del 2005 a Peter Fonda, “Hells on Wheels”, interamente incentrata sulla lavorazione del film. Presentata anch'essa in 16:9, si incentra anche sul rapporto di amicizia tra Fonda e Warren Oates, i tre film girati assieme compreso questo, oltre che sul fatto che fu proprio in ragione della natura folle della sceneggiatura, che Fonda scelse di fare il film.
Audio:
“In Corsa con il diavolo” ha unicamente le tre tracce in italiano e in inglese 2.0, compresa quella del commento audio. Tuttavia, i dialoghi della traccia italiana si sentono senza mai alcuna distorsione o disturbo, e non sono troppo intubati data la veneranda età. D'altronde, i suoni dei motori si ascoltano sufficientemente potenti nel loro rombare. E trasmettendo la giusta chiarezza ad ogni cosa, dalle urla, agli spari delle armi da fuoco, al po' di spettrali canti satanici che si possono udire nella pellicola, chiaramente, e in maniera sufficientemente pulita. Sono oltretutto disponibili i sottotitoli in italiano, e anche il commento audio del produttore esecutivo Paul Mastansky, dell'attrice Lara Parker, condotto da Perry Martin, è sottotitolato in italiano.
Conclusioni
Peter Fonda ne fece quasi un suo marchio di carriera, nel prendere parte a film a basso costo indipendenti, e in un certo senso, non lasciò mai veramente per tutta la carriera la cinematografia più “controcorrente”. Dopo il 1969, Fonda grazie ad “Easy Rider” era divenuto uno di queglli attori che potevano ben scegliersi i propri ruoli. Fu un momento spartiacque e a posteriori fin troppo lodato, nella maniera dell'industria americana di fare i film, e sicuramente ancora oggi ha un valore ricordare che Fonda lo fece per quasi niente (si è stimato che il budget fu all'incirca di 400'000 dollari, per un incasso complessivo di 60 milioni), e con dei protagonisti, che all'epoca erano relativamente dei nessuno. Fu una produzione minore ad ogni livello, che però diventò unica quando si rivelò seminale al di là di ogni dubbio, e con un tremendo impatto su di una intera generazione, e su coloro che ne facevano parte e finirono per fare del cinema.
Questo spontaneismo e abilità al contempo, improvvisate al volo ma molto attinenti alla scuola cormaniana del fare film a basso costo, della quale lo stesso Fonda aveva fatto ben parte, fecero sì che esso divenisse qualcosa di molto simile ad una icona culturale o “contro-culturale”, che praticamente il vero “padrino” dei film indipendenti, lo si potrebbe definire. La laconicità di Fonda è quindi stata il tessuto connettivo fino al 1975 - anno di un film come “In Corsa con il diavolo” -, per questo tipo di cinema da “drive-in”(ma anche ben capace di attrarre pubblico ovunque, come nelle grandi città), e di uno di quei titoli che continuano ad avere un tremendo fascino per tutti i fan di questo filone di cult di quel cinema lì, anni settanta. Per queste, e anche tante altre ragioni, non c'è molto da ragionarci su, è un film e un dvd altamente raccomandato.
Voto della redazione:
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