Dal 13 settembre nelle sale il film di Laurie Anderson "Heart of a Dog" che ha stregato la scorsa Mostra del Cinema di Venezia
"Ciao, testolina ossuta. Ti amerò per sempre". Si apre così Heart Of A Dog, il viaggio cinematografico di Laurie Anderson nel continente dell'amore, della morte e del linguaggio.
Incentrato su Lolabelle - l'adorato rat terrier di Laurie Anderson, morto nel 2011- Heart Of A Dog è un saggio personale che intreccia ricordi di infanzia, video diari, riflessioni filosofiche sul concetto buddista della vita dopo la morte, oltre a una serie di tributi sinceri e sentiti agli artisti, agli scrittori, ai musicisti e ai pensatori che l'hanno ispirata.
Accolto da applausi e commozione alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, ora il film arriva nelle sale italiane (elenco su www.nexodigital.it) distribuito da Nexo Digital e Cinema srl solo per due giorni, il 13 e 14 settembre. Inframmezzando una personalissima narrazione e originali composizioni di violino, animazione disegnata a mano, filmini di famiglia in 8 millimetri e opere d'arte, Heart Of A Dog avvolgerà gli spettatori con un linguaggio visivo ipnotico: un collage realizzato a partire dai materiali grezzi della vita e dell’arte della Anderson. Lou Reed - il compianto marito dell’artista, a cui il film è dedicato - interpreta la coda musicale del film, con il suo brano "Turning Time Around”.
“In quanto artista - spiega Laurie Anderson - ho realizzato musiche, dipinti, installazioni, sculture e opere teatrali. Ma più di ogni altra cosa, sono una cantastorie. La scelta di fare HEART OF A DOG è stata un modo per tradurre il mio lavoro in una forma che non avevo mai utilizzato. Anche se ho spesso usato immagini su schermi multipli in spettacoli multimediali, questa è stata la prima volta che ho cercato di collegare delle storie in un film dalla struttura narrativa flessibile usando le immagini e l'animazione per completare le frasi. La questione al centro di HEART OF A DOG è "che cosa sono le storie?". Come vengono realizzate e come vengono raccontate? Lungo tutto il percorso sono stata guidata dallo spirito di David Foster Wallace e dalla sua affermazione “Ogni storia d'amore è una storia di fantasmi” è stata il mio mantra”.
Nel contesto di una carriera eclettica che comprende musica, teatro, disegno, elettronica, performance, Laurie Anderson negli ultimi anni ha ideato spettacoli che utilizzano in modo innovativo lo spazio. Rompendo con gli schemi convenzionali del formato documentario e del film saggio, il lungometraggio di Laurie Anderson, il primo dal suo concert movie del 1986 Home Of The Brave, è un distillato del suo inconfondibile stile e dei suoi principali temi, tra i quali l'utilizzo di elementi multimediali, una fascinazione per il linguaggio e un impegno artistico con la tecnologia. Gran parte del film è stato girato con una serie di piccole videocamere digitali, tra cui un iPhone, una videocamera drone e una GoPro. La semplice sequenza di animazione utilizzata come surreale capitolo iniziale del film, nella quale Laurie Anderson sogna di partorire Lolabelle, è stata realizzata dall'artista stessa.
Heart Of A Dog è un lavoro sulla memoria, che fonde i materiali grezzi della vita e dell'arte di Laurie Anderson in una narrazione di più ampio respiro sull'amore e sulla perdita, sulla vita e sulla morte e sul passaggio del tempo. La Anderson realizza qui anche inquietanti collegamenti tra la cultura della sorveglianza permanente post 11 settembre a Lower Manhattan, dove l'artista vive e lavora, e l'ossessione del governo americano per la raccolta di informazioni digitalizzate, salvate in quello che è ormai sinistramente conosciuta come il Cloud. "Cosa se ne fanno delle nostre informazioni?", si domanda Laurie Anderson. "La conversazione che hai avuto con il tuo capo due giorni fa è parcheggiata lassù sul Cloud, ma a che scopo? L'idea mi affascinava al punto da chiedermi per quale motivo registriamo così tante cose. Volevo collegare il concetto di cielo con quello di paura, ma anche con quello di libertà".
Heart Of A Dog arriva al cinema solo per due giorni, il 13 e 14 settembre, distribuito da Nexo Digital e Cinema srl assieme ai media Rockol.it e MYmovies.it e col sostegno di ENPA, l'Ente nazionale protezione animali, la più antica e grande associazione a tutela degli animali d'Italia.
La colonna sonora che accompagna le immagini è disponibile su etichetta Nonesuch e dal 9 Settembre, lo sarà in tutti i digital store in una speciale versione italiana. Lo stile è quello inimitabile di Laurie, narrativo e riflessivo come ti aspetteresti da lei. I brani che formano la colonna sonora del film sono tratti dalle sue opere più celebri come Homeland (2010), Bright Red (1994), Life on a string (2001), ma comprendono anche musiche inedite, come quelle tratte dal prossimo lavoro con i Kronos Quartet intitolato Landfall. “Turning time around” - il brano di chiusura – è stato scritto ed interpretato dal grandissimo LOU REED, suo compagno di una vita. Nel CD sono contenuti sia i brani musicali che quelli recitati.
Sino al 30 settembre Laurie Anderson è anche all’ex-Chiostro di S. Caterina a Formiello di Napoli con la mostra The Witness Of The Body.
LAURIE ANDERSON è una delle pioniere della creatività artistica più rinomate - e più audaci - degli Stati Uniti. È conosciuta soprattutto per le sue esibizioni multimediali e per l'uso innovativo che fa della tecnologia. Come scrittrice, regista, artista visiva, musicista e vocalist ha creato delle opere avanguardiste che si muovono negli universi dell'arte, del teatro e della musica sperimentale. La sua carriera discografica, lanciata nel 1981 dal singolo “O Superman”, comprende la colonna sonora del suo lungometraggio HOME OF THE BRAVE e l'album “Life on a String” (2001). Gli spettacoli dal vivo di Laurie Anderson spaziano da semplici monologhi parlati ad elaborate performance multimediali, come “Songs and Stories for Moby Dick” (1999). Laurie Anderson ha pubblicato sette libri e le sue opere visive sono state esposte nei più importanti musei di tutto il mondo. Nel 2002, è stata nominata prima artista ufficiale della NASA, incarico culminato nel 2004 con la tournée della sua performance da solista “The End of the Moon.” Tra i suoi progetti più recenti ricordiamo una serie di installazioni audiovisive e il film in alta definizione, “Hidden Inside Mountains”, realizzato per l'esposizione universale di Aichi, in Giappone, nel 2005. Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso premio Dorothy and Lillian Gish per lo straordinario contributo alle arti. Nel 2008 ha completato una tournée mondiale di due anni del suo evento-performance “Homeland”, che è stato successivamente pubblicato in forma di album per l'etichetta Nonesuch Records nel giugno 2010. La sua performance da solista “Delusion” ha esordito alle Olimpiadi Culturali di Vancouver nel febbraio 2010. Nell'ottobre dello stesso anno, una retrospettiva delle sue opere visive e delle sue installazioni è stata inaugurata a Sao Paulo, in Brasile, prima di essere allestita anche a Rio de Janiero. Nel 2011, l'esposizione della sua nuova opera visiva intitolata “Forty-Nine Days In the Bardo” è stata inaugurata a Philadelphia e “Boat”, la sua prima mostra di dipinti, è stata presentata in anteprima alla Vito Schnabel Gallery di New York. Ha recentemente completato una fellowship di tre anni sia all'EMPAC, il centro multimediale al Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, NY, sia al PAC della UCLA. Laurie Anderson vive a New York City.
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