Da "Salò o le 120 giornate di Sodoma" di Pier Paolo Pasolini al più recente "A Serbian Film" di Srđan Spasojević: ecco alcuni film controversi che hanno lasciato degli indelebili shock epilettici agli spettatori di tutto il mondo
Per noi che siamo degli inguaribili romantici e sognatori, il cinema rimane ancora il mezzo d'espressione più potente fra tutti, di quelli capaci di scombussolare e cambiare le persone, di lasciarle segni indelebili e shock epilettici. Ora, di pellicole controverse, estreme e potenti è piena la storia, ma dei titoli in particolare hanno decisamente pervaso i nostri incubi più di altri: a ricordarcene diversi è il portale What Culture, che ci presenta alcuni film “che hanno rotto dei tabù”, affrontando argomenti scabrosi che non vi sognereste mai di discutere durante l'ora di cena.
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Pensiamo ad esempio alla coprofagia (in sostanza: pratica che consiste nel mangiare gli escrementi), mostrato spudoratamente da Pier Paolo Pasolini in Salò o le 120 giornate di Sodoma, senza ombra di dubbio uno dei film più visceralmente scabrosi della settima arte. Diverse le scene per cui strapparsi le vene o i capelli, e tra queste, quella di una cena a base di cacca (!!). Trasgressivo, seppur in maniera differente, è pure La bestia di Walerian Borowczyk, pietra miliare delle cineteche underground e delle rassegne sull'orlo del bizzarro. Qui, al centro della narrazione è la zoofilia, ovvero l'amore (fisico) verso gli animali. Insomma, trattasi praticamente di un film erotico con una donna che sogna costantemente di essere seviziata da una bestia pelosa: detta così sembra un assoluto scult, ma dategli pure un'occhiata se vi capita.
Che dire poi di Close My Eyes di Stephen Poliakoff, che racconta invece la liaison proibita tra fratello e sorella, rompendo dunque il tabù dell'incesto? Niente di particolarmente esplicito e grafico nella messa in scena: il cineasta ci va cauto, affidandosi totalmente al suo talentuoso cast, che comprende Clive Owen, Saskia Reeves e Alan Rickman. E se si possono amare animali o i propri consanguinei, perchè non direttamente i morti? No, non stiamo parlando di Ghost o La sposa cadavere, bensì di La necrofilia di Jacques Lacerte, horror targato 1973 su una setta di necrofili satanisti che si trasferisce a Los Angeles usando come base un'agenzia di pompe funebri. Passato abbastanza inosservato all'epoca, ha comunque aperto una scuola di futuri film sul tema che comprende pellicole come Buio Omega di Joe D'Amato e Nekromantik di Jörg Buttgereit.
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Infine, andando verso gli anni più recenti, possiamo segnalare il boicottatissimo A Serbian Film di Srdjan Spasojevic. Protagonista è un attore porno che per rilanciare la propria carriera, decide d'imbarcarsi nella realizzazione di un film artistico. Nulla di pauroso, almeno fino a quando non scopre che in verità dovrà girare delle scene di pedofilia! Come potete ben immaginare, la pellicola è stata praticamente una calamita di controversie: ad esempio, il Festival di Sitges, dopo averla proiettata, ricevette una denuncia per istigazione alla pedopornografia.
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