Ritratto di Andrea Caramanna
Autore Andrea Caramanna :: 24 Luglio 2014

una scena di Extrasystole

Nel cinema di Alice Douard si sente tutta la tradizione del cinema francese. Non a caso Extrasystole è un continuo riferimento diretto e indiretto ad altre opere cinematografiche: Nuit et Brouillard di Alain Resnais, fatto vedere in classe, l’opera di João César Monteiro, di cui si vede un breve estratto di La Commedia di Dio in un cinema parigino e Céline Sciamma come nume tutelare della sceneggiatura scritta dalla stessa Douard insieme a Daniel Darmon, Alice Butaud e Elisabeth Chanay.

Sono evidenti soprattutto riferimenti alle filmografie di François Truffaut e Eric Rohmer e perfino a Leos Carax. Proprio da Rohmer, la Douard riprende l’idea fondamentale del cinema come location all’aria aperta, per scoprire o riscoprire un po’ tutti gli angoli della grande città, Parigi. Ciononostante in Extrasystole si preferisce utilizzare la location come risorsa intellettuale, come metodo di studio per una classe di studenti spinta a scattare foto inconsuete di vari luoghi a scelta. Ma nella scena in cui poi sono proiettate le diapositive degli studenti, non ci vengono mostrate le foto! Un grande gioco di avvicinamento e sottrazione che del resto caratterizza quella bozza di love story lesbica tra la docente Adèle (Laetitia Dosch) e la studentessa Raphaëlle (Mathilde Pymiro), laddove è quel sottile batticuore, sospensione del respiro e della pulsazione cardiaca a essere filmata nel suo sviluppo emotivo. Alice Douard è riuscita a realizzare scene così dense e profonde da far dimenticare che la durata effettiva di Extrasystole è di “soli” 35 minuti. In realtà questo film sembra quasi sacrificato perché per la sua forza d’attrazione poteva ben misurarsi con altre durate, più impegnative. Sequenze e scene sono ritmate con estrema efficacia, come del resto testimonia la stessa regista nell’intervista che segnaliamo.

Extrasystole è uscito l’anno scorso in Francia, si è guadagnato un premio “Menzione Speciale” al Festival Internazionale di Cortometraggi di Clermont Ferrand e poi a Bilbao all’International GLTB Film Festival. Nel corso dell’estate sarà distribuito in tv sul canale francese Arte.

Alice Douard, trasferitasi dalla regione di Bordeaux a Parigi, si è diplomata alla Femis, la Scuola Nazionale Superiore dei Mestieri dell’Immagine e del Suono dopo un percorso molto ibrido di studi tra le varie arti prima nella stessa Bordeaux poi a Parigi presso l’ESEC, Scuola Superiore di Studi Cinematografici. Ha già realizzato cinque cortometraggi, adesso sta lavorando al mediometraggio Les filles ont les cheveux longs.

 

 

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