Le 5 migliori antieroine del cinema dalla Sally Bowles di Liza Minnelli alla Jasmine di Woody Allen
La caratteristica di anti eroe è spesso attribuita a personaggi maschili, in particolare al cinema. Cosa non sempre vera perché spesso e volentieri i film sono costellati di losers tutte al femminile. Tormentate e affascinanti, le anti eroine nel cinema hanno conosciuto un’evoluzione importante, basti pensare a Il romanzo di Mildred (1945) e il poco conosciuto Quelle due (1961) in cui Shirley MacLaine e Audrey Hepburn interpretavano una coppia omosessuale.
Ecco le 5 migliori antieroine del cinema:
Sally Bowles (Cabaret, 1972)
Liza Minnelli rappresenta tutti i valori della New Hollywood pur, tuttavia, riservandosi un legame particolare con tutta la tradizione precedente (basti pensare al ruolo di sua madre in È nata una stella). La sua Sally Bowles vive negli anni ’30, ma è disinibita e disincantata come una qualsiasi giovane donna degli anni ’70.
Thelma Dickinson e Louise Sawyer (Thelma & Louise, 1991)
Ormai cult di quello che potrebbe essere definito femminismo post-moderno, Thelma & Louise è stato in grado di presentare due personaggi femminili come mai si erano visti prima sul grande schermo. Un’idea di femminilità forte che riesce a convivere con un lato passionale, ma anche romantico.
Beatrix Kiddo AKA La Sposa (Kill Bill Vol, I e II, 2003-2004)
Il personaggio creato da Tarantino e dalla Thurman è forse uno dei female characters più interessanti dell’ultimo decennio. Tra sangue e la mitica “tecnica dell'esplosione del cuore con cinque colpi delle dita”, il controverso percorso della Sposa assume un significato nel momento in cui accostiamo alla parola violenza quella di amore.
Shoshanna (Bastardi senza gloria, 2009)
Ancora Tarantino che, grazie al personaggio di Shoshanna decide di scrivere una sua personalissima storia contemporanea. Così ecco un’altra giovane donna assetata di vendetta, che qui mette in atto un piano per uccidere Hitler durante una proiezione cinematografica. Una rivalsa che, metaforicamente, è quella del cinema stesso.
Jeanette 'Jasmine' Francis (Blue Jasmine, 2013)
Woody Allen ha scritto numerose parti femminili degne di nota, ma questa sua Jasmine ha il pregio di essere in qualche modo il sunto del suo sentire. Incapace di accettare la triste realtà alleniana, Jasmine preferisce rifugiarsi in un mondo di illusioni fino a perdersi completamente.
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