Ritratto di Redazione
Autore Redazione :: 30 Agosto 2015

La storia del cinema è fatta di tante storie, ma spesso sono alcuni oggetti di scena a colpire l’immaginazione dello spettatore

Forrest Gump

Rosebud, alzi la mano chi se la ricorda. Beh, se non lo sapete fa niente, magari andatevi a rivedere Quarto Potere di Orson Welles e capirete al volo di cosa stiamo parlando. Altro esempio? Questo è facilissimo, non potete assolutamente averlo perso: la piuma di Forrest Gump… Di cosa stiamo parlando? Di semplici oggetti di scena che possono cambiare in tutti i sensi l’importanza e la bellezza di un film. Come possiamo vedere nel video di Noah Yahn.

Spesso nel montaggio cinematografico è più efficace concentrarsi su un’idea, un elemento che può diventare una metafora di qualcosa che ha una precisa relazione con la storia che vogliamo raccontare. Prendiamo il famosissimo sacchetto di plastica di American Beauty, un semplice pezzo di immondizia che diventa rivelatore di un mondo, la dinamica dell’intero universo in perenne movimento.

Il trucco può essere innanzi tutto quello di cogliere un legame forte tra quel semplice oggetto e lo stato d’animo e i sentimenti dei personaggi, protagonisti della storia del film. In molti casi quest’oggetto può semplicemente rivelare le caratteristiche del personaggio.

Le possibilità sono infinite, ma il consiglio è quello di cercare di sbizzarrirvi con le metafore più spinte.

Ritornando alla piuma di Forrest Gump, in quel caso vediamo che Zemeckis la utilizza perfino come una sorta di guida per gli stessi movimenti della macchina da presa che seguono l’oggetto in scena. Dall’altra parte alla narrazione si fornisce una formidabile metafora sul Caos/ Caso e la stessa piuma serve anche a segnare il passaggio del tempo nel racconto cinematografico.

L’oggetto in scena può anche essere un Mcguffin hitchcockiano che poi scopriamo per capire all’istante tutte le ragioni emotive di una storia, come in Psyco, laddove la scoperta dello scheletro della madre rende tangibile la terribile follia del personaggio Norman Bates. Nello stesso film i rapaci impagliati prefiguravano l’orribile scoperta. Altri celebri McGuffin, la valigetta di Pulp Fiction di Quentin Tarantino o la scatola blu di Mulholland Drive di David Lynch.
Non è roba da geni del cinema. Alle volte basta mettersi al lavoro e scoprire soluzioni originali in grado di creare un capolavoro!

[Leggi anche: Come fare un film e fregarsene dell'industria del cinema]

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