Ritratto di Annalina Grasso
Autore Annalina Grasso :: 18 Maggio 2014

Grace Kelly

Grace di Monaco di Olivier Dahan (La vie en rose) ha aperto il Festival di Cannes 2014 tra le polemiche e la disapprovazione dei Grimaldi che hanno giudicato il film non realista e troppo romanzato.

Giudizi sul valore artistico della pellicola a parte, il regista amante delle favole e la bellissima ed elegante Nicole Kidman fanno rivivere il mito dell’ immortale Grace Kelly, amatissima dai monegaschi oltre che dallo star system hollywoodiano.

Grace Patricia Kelly (Filadelfia, 12 novembre 1929 – Monaco, 14 settembre 1982), incantevole ragazza dalle origini irlandesi e tedesche, si è contraddistinta per determinazione, classe, finezza, talento e rigore. Figlia di un magnate del settore edile e di un’insegnante di educazione fisica, Grace, nome quanto mai azzeccato per lei, inizia a lavorare prima come modella e poi recita in teatro anche grazie all’aiuto dello zio commediografo George; ha talento e soprattutto una grande forza di volontà, che la porta ad ottenere il suo primo ruolo a 22 anni nel film La quattordicesima ora  (1951) di Henry Hathaway. Gary Cooper la nota e la vuole accanto a sé l’anno seguente in Mezzogiorno di fuoco (Fred Zinnemann, 1952), capolavoro western che mette in contrapposizione la rudezza dell’ambiente con l’aspetto distinto della pacifista Grace; nel 1950 il regista John Ford la scrittura per Mogambo accanto a Clark Gable. La carriera di Grace è in ascesa: nel 1954 il maestro del brivido Alfred Hitchcock la sceglie per Il delitto perfetto dove l’attrice mostra le sue notevoli capacità drammatiche e per La finestra sul cortile (1954) accanto a James Stewart, con il quale dà vita, solo attraverso gli sguardi, ad una delle scene più erotiche delle storia del cinema.

Hitchcock valorizza sia la recitazione, che a tratti ricorda la screwball comedy americana degli anni ’30, sia la bellezza algida ed eterea di Grace, tanto da definirla con l’ossimoro “ghiaccio bollente” proprio per indicare la casta ed irresistibile sensualità, ben lontana da quella esibita di oggi, che sprigionava l’attrice. Affascina ed intimorisce allo stesso tempo Grace Kelly che però non vuole fermarsi ai ruoli di donna sofisticata: vuole dimostrare quanto vale e per farlo decide di vestire i panni  di una moglie trasandata e fedifraga di un cantante alcolizzato ne La ragazza di campagna (George Seaton, 1954), ruolo che le è valso l’Oscar.

Dimenticabili sono i film Fuoco verde (Andrew Marton, 1954) e I ponti di Toko-Ri (Mark Robson, 1954), ma non lo è di certo Caccia al ladro (1955) diretto da Sir Hitchcock che alla diva hollywoodiana affianca Cary Grant; sul set del film Grace conosce il suo futuro marito Ranieri III di Monaco (a quel tempo Grace era legata al collega francese Aumont). Nel 1956 gira la commedia romantica ll cigno diretta da Charles Vidor, dove interpreta, ironia della sorte, una principessa. Alta società (Charles Walters, 1956) con Frank Sinatra e Bing Crosby, è il suo ultimo film, nel quale sfoggia l’anello di fidanzamento, prima di abbandonare definitivamente il cinema per il volere di Ranieri.

Fu davvero una scelta felice e senza rimpianti? Secondo alcune indiscrezioni la principessa voleva tornare sul set (riceveva moltissimi copioni, tra i quali spicca quello di Marnie, diretto ancora una volta da Hitchcock) non sopportando il carattere dispotico e autoritario del consorte, ma ha desistito per il bene dei figli ai quali era legatissima, ma in realtà era depressa e soffriva di solitudine. Ranieri le permise però di girare in gran segreto Rearranged (1982) diretto da Robert Dornhelm, mai finito proprio a causa della morte di Grace. Nel film Grace interpretava sé stessa. La famiglia Ranieri non ha mai reso visibili i 30 minuti girati del film.

La fine della storia purtroppo la conosciamo; il tragico incidente d’auto causato da un ictus mentre Grace era alla guida per le vie di Montecarlo dove anni prima aveva girato alcune scene di Caccia al ladro.

Cosa ci resta di questa straordinaria donna che, grazie alla sua presenza, ha saputo attirare l’attenzione del mondo su un principato a quei tempi sconosciuto dopo essersi guadagnata meritatamente un posto nell’Olimpo hollywoodiano? La bellezza fuori dal comune, la grazia, la tenacia, il campionario di immagini e di foto che la ritraggono, i memorabili primissimi piani, l’eleganza degli abiti che indossava, lo humour tipicamente british, la dolcezza, l’educazione, il saper essersi calata perfettamente in una realtà e in un ruolo che non le appartenevano.

Una ragazza proveniente da una famiglia  profondamente cattolica con un padre self-made man non poteva non far breccia nel cuore dei puritani e sognatori americani, né il suo calarsi nelle impegnative vesti di principessa, moglie e madre impeccabile poteva lasciare indifferenti i monegaschi che la ricordano sempre con grande affetto e commozione.

Grace Kelly, l’attrice che diventò principessa rivive nel film, assolutamente non biopic, di Dahan che si concentra sul ruolo politico che ebbe Grace nell’aiutare Ranieri a difendere l’identità del Principato di Monaco dagli attacchi di De Gaulle. Una donna, un'icona di stile immortale che ha voluto essere sempre protagonista insieme alla sua intelligenza e al suo coraggio, ma sempre con discrezione e riservatezza.

Facebook Comments Box

Per condividere o scaricare questo video: TV Animalista