Ritratto di Claudio Cirillo
Autore Claudio Cirillo :: 11 Luglio 2014
Il cinema, rappresentazione visiva di sogni e desideri

Ugo Tognazzi, attore sensibile ma non come uomo

Ugo Tognazzi

È la volta degli attori con la A maiuscola. In questo articolo, Claudio Cirillo ci presenta Ugo Tognazzi, un attore di grandissima sensibilità e talento da vendere che, tuttavia, umanamente, non si è sempre comportato da gentleman. Scopriamo perché. 

Un bravissimo attore, niente da dire, è stupendo! Ma, ci sono dei ma…Con Ugo ho fatto un bel film, Il commissario Pepe per la regia di Ettore Scola, dal racconto omonimo di Ugo Facco De Lagarda.

Sì, si è avverata la profezia di Armando Nannuzzi. Dopo aver lavorato con Ettore Scola la prima volta quando sostituii Armando, poi mi richiamò a lavorare insieme. Nannuzzi gli disse: “dopo aver lavorato con lui non mi richiamerai più”. Nannuzzi adorava questa nostra collaborazione che andava al di là della fotografia. Comunque, tornando all'attore, per farvi capire il lato umano di Tognazzi, devo raccontarvi un episodio introduttivo. Ricorderete l’attore che ha debuttato con Damiano Damiani ne Il giorno della civetta? (‘mazza che bello! È stato bravo anche Franco Nero!). Si tratta di Tano Cimarosa, un piccolotto siciliano tanto bravo. Stavo in un bar al centro di Vicenza dove avremmo iniziato le riprese per Il commisario Pepe. Stavo bevendo un caffè. È entrato Cimarosa e ci siamo salutati. Lui ha chiesto, parlando con il suo accento siculo, un caffè al barista veneto che naturalmente non ha capito niente. “Scusi, vorrei un cappuscino al vecrio”. Il barista: “comandi?”. Lui ha ripetuto la richiesta ma il barista gli ha dato un bicchiere d’acqua. Lui, si è rivolto a me dicendo: “Claudio, non c’è dialogo”. E se ne è andato. Questa gag l’ho raccontata a Scola.

Ora, Ettore scelse il portiere dell’albergo per il ruolo di un maresciallo al servizio del commissario Pepe. Durante una scena c’era il commissario e il maresciallo che doveva relazionare la retata che avevano fatto la notte prima. Allora, io ho suggerito al regista di inserire la scena del barista con quel suo “comandi” mutata con il commissario che si rivolgeva al maresciallo dicendo “Su maresciallo, esca dal suo riserbo” il quale avrebbe risposto con la domanda “comandi?”. Tognazzi, che comunque, ha fatto la scena, ci aveva ascoltati prima e poi rivolgendosi ad Ettore, in modo stizzito, ha detto “ma questa l’abbiamo fatta perché l’ha detta lui?” rivolgendosi a me. Ecco, l’atteggiamento a cui mi riferivo! 

Ugo Tognazzi non si è smentito neanche in un’altra occasione, in un film successivo: Amici miei Atto III di Nanni Loy. C’era una scena in cui lui in carrozzella, andando incontro ad un’altra signora ricoverata nella casa di cura, canticchiava “come è delizioso andar sulla carrozzellaaa”. Ora, serviva ripetere la stessa scena e Nanni mi ha chiamato dicendomi: “con Ugo stavamo dicendo che ci servirebbe un’altra di queste canzoncine, non è che te ne viene una in mente?”. Io ho pensato a Vengo a prenderti stasera di Giorgio Gaber. Naturalmente a Nanni è andata bene, mentre Ugo ha fatto una smorfia.

Purtroppo Ugo Tognazzi non ha mai voluto capire che alcuni direttori della fotografia possono avere una propria visualizzazione del cinema, in altri termini un proprio modo di raccontare.

Ancora più strano è stato quando mi "invitò" per vedere una partita di calcio. Ugo mi chiese se lo accompagnavo a vedere Milan contro il Verona. Abbiamo prima cenato ma ognuno ha pagato per sé, idem allo stadio (ma come mi inviti tu? Va be'…). A me poco importava di vedere il Milan, io sono della Roma! Come è andata la serata? Si è parlato solo di lui e basta. Insomma, come diceva Tano Cimarosa, non c’è dialogo! 

Ma, attenzione! Come attore, Ugo Tognazzi aveva una sensibilità superiore a tutti. Vi ricordate Walter Chiari? Ha lavorato spesso con Ugo Tognazzi, facendo da spalla. Chiari era un animale da palcoscenico, improvvisava molto e per questo non era adatto al cinema, non aveva mezze misure. Un grande, ma non possedeva la mimica di Ugo. Incredibili le sue faccette mutevoli per ogni occasione. Straordinario! Con un primo piano, ti raccontava tutto solo con il suo sguardo.

Ora, non voglio giudicare Ugo Tognazzi come uomo. Però, resta il fatto che fosse offeso con me perché credeva che fossi relegato a fare l'elettricista specializzato, non so se rendo l'idea? 

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