Massimo Mazzucco è uno dei documentaristi più importanti nel panorama italiano, tra i pochi che sono sganciati dall'ipocrisia delle cosiddette tematiche impegnate
Massimo Mazzucco è uno dei documentaristi più importanti nel panorama italiano, tra i pochi che sono sganciati dall'ipocrisia delle cosiddette tematiche impegnate... che guarda caso trovano produttori compiacenti, per non dire denari pubblici che sono usati per rafforzare certe ideologie...
Tanti cineasti hanno affrontato la Storia (è giusto scriverla ancora con la "a" maiuscola?), ma quando si è trattato di creare le immagini per ricostruire una narrazione, si sono lasciati piegare dal politicamente corretto.
O più semplicemente, in buona fede, hanno creduto alla storia raccontata, quella che hanno letto tante volte sui libri, riviste, magazine on line, ecc. o in televisione rivisitata da varie inchieste. Purtroppo, perfino anche le inchieste più audaci e rigorose sono false interpretazioni della realtà dei fatti ed infine si tende a comporre ogni evento nella prospettiva che il sistema ha già prescelto.
Basta ricordare alcuni esempi come l'uccisione di Pier Paolo Pasolini, quella di Aldo Moro, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, l'11 settembre, ecc, ecc. Alla fine prevale una sola ipotesi, quella ufficiale, le altre sono rimosse e censurate. E il passare del tempo non ha certo aiutato a migliorare le cose, vedi appunto nei casi succitati.
Nella video intervista di Manlio Dorigo, il racconto di Mazzucco, della sua vita, ci dimostra innanzi tutto come il mondo gestisca la produzione di immagini in movimento. La sua esperienza negli Stati Uniti è fondamentale per comprendere quali sono le centrali dell'immaginario che vanno da Hollywood al resto del mondo, e sono controllate dalle elite che governano il nostro pianeta (trovate anche il link a una intervista proprio su Hollywood).
La testimonianza di Mazzucco, in questa recente intervista, è importante per capire come anche la forma di cinema documentario sia suscettibile di vari inquinamenti... Lo dimostrano le sezioni che comprendono tanti titoli nelle varie piattaforme di streaming, che strizzano l'occhi all'abbonato, ma per il 99% si tratta di documentari che colpiscono alla pancia senza fornire prove sufficienti alle tesi che espongono... Ma sono in buona fede, o mentono per disinformare ancora di più la popolazione?
Insomma, il documentario non è mai stato facile da realizzare, perché basta poco per seguire una tesi piuttosto che un'altra. Invece Mazzucco ci ha dimostrato con le sue opere che questa forma d'arte ha la sua bellezza nel tentativo di percepire la verità dei fatti, attraverso l'accumulo delle prove raccolte.
Ma qual è il metodo Mazzucco? Quello dalle sue stesse parole, lo trovate al minuto 56' di valutare il proprio processo creativo liberandosi del proprio punto di vista, cioè guardarlo dal punto di vista di un estraneo. Solo così per Mazzucco si potrà creare qualcosa che ha senso non soltanto per il suo creatore.
Per questo Mazzucco ha creduto possibile realizzare il documentario, soltando appellandosi a prove raccolte che spesso sono incontrovertibili, mettendole insieme in una narrazione, una sceneggiatura di ferro, per cui non c'è mai un punto debole che può fare crollare la narrazione tesi. Questo è un lavoro durissimo, e produrre un'opera può costare tantissimo tempo dedicato soprattutto allo sforzo di controllare ogni secondo del proprio lavoro. Ma i risultati delle opere di Mazzucco si vedono nel loro tasso di verità... E sembra che più un'opera contenga elementi di verità, più venga espulsa dal sistema. Al contrario di opere che gonfiano gli occhi di lacrime negli spettatori ed allora possono tranquillamente circolare, quando però sostengono la tesi di comodo, qualunque essa sia, ma quasi sempre lontana dalla verità, soprattutto per alcune tematiche che appaiono addirittura non trattabili e di conseguenza anche non sostenibili... per il sistema!
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