Morto Andrzej Wajda, regista icona del cinema polacco. Aveva 90 anni, aveva vinto la Palma d'Oro a Cannes con "L'uomo di ferro" nel 1981 e la sua ultima nomination all'Oscar straniero con "Katyń", prima del recente "Afterimage"
Morto Andrzej Wajda, regista icona del cinema polacco. Aveva 90 anni, aveva vinto la Palma d'Oro a Cannes con L'uomo di ferro nel 1981 e la sua ultima nomination all'Oscar straniero con Katyń, prima del recente Afterimage
Se volete conoscere la storia di un paese chiave per la storia dell'Europa orientale come la Polonia, non dovete far altro che vedere i film di Wajda. Con questo regista si può dire che la passione politica tradotta in immagini cinematografiche non si è mai spenta e ridotta a trita ideologia, come è capitato ad altri illustri registi.
Wajda ha sempre mantenuto quella lucidità che permetteva alle sue opere di ammantarsi di quella qualità unica che è l'autenticità di sguardo. Questo non vuol dire che i suoi film non amassero anche la tragedia, perché a volte, anzi spesso, sono proprio le pagine della storia a mostrarci questo volto terribile dell'essenza umana.
E del resto il povero Wajda era un figlio della guerra, quella seconda guerra mondiale per cui perde il padre. E quella guerra in cui lui stesso combatté contro la Germania, che per i polacchi rappresenta un po' l'eterno nemico.
Per questo motivo i suoi primi film, come Generazione del 1955, sviluppano con sublime ironia il tema dell'inutilità di ogni guerra e soprattutto l'inganno da parte delle propagande utilizzate in ogni tempo per convincere le popolazioni a partecipare alle carneficine di ogni conflitto. Ancora più belli ed impressionanti, che indicavano un regista maturo, due film capolavori come I dannati di Varsavia del 1956 (Gran Premio della Giuria a Cannes) e Cenere e diamanti del 1958.
La passione politica per Solidarność si manifestò più tardi con L'uomo di marmo (1976) e L'uomo di ferro (1981).
Negli anni successivi si allontana un po' dai suoi temi cari con la storia di tre studentesse in Panna Nikt (1997).
Poi arriviamo al suo ultimo film Afterimage, sul quale abbiamo scritto qualche giorno fa:
Afterimage è stato presentato in anteprima mondiale, poche ore fa, al Festival di Gdynia, in Polonia, dove è stato accolto da una calorosa standing ovation. Ancora nessuna notizia, al momento, per quanto riguarda una distribuzione italiana: noi dubitiamo fortemente possa avere una release regolare, ma confidiamo tutto nei Festival, Torino su tutti. Intanto la buona notizia appena arrivata della nomina per rappresentare la Polonia ai prossimi Oscar.
Certo, sull'onda della commozione per la scomparsa del regista, non è escluso che il suo ultimo fim possa ottenere il premio Academy.
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