Il film racconta la vita di Wladyslaw Strzeminski, esponente dell'avanguardia pittorica polacca
Quante volte ci è capitato di fissare a lungo una lampadina o una fiamma, chiudere improvvisamente gli occhi per poi restare incantati innanzi alle strane forme che comparivano a ridosso delle nostre palpebre? Linee e giochi di colori, luci e sfumature. Da queste suggestioni era partito l’artista Wladyslaw Strzeminski per il suo ciclo di tele intitolato After Images. E dalla vita di questo esponente dell’avanguardia pittorica è partito il regista Andrzej Wajda.
Ha quasi novant’anni, è uno dei rappresentanti della scuola polacca di cinema, ha alle spalle una carriera lunghissima anche come direttore e regista teatrale, ma ha deciso che non è ancora ora di fermarsi. Andrzej Wajda non si lascia ostacolare dall’età, continua a dedicarsi al cinema e questa volta lo fa dedicando il suo film a un altro grande esponente del mondo artistico polacco come Wladyslaw Strzeminski. Quest’ultimo nasce a Minsk nel 1893, ma dopo aver studiato arte a Mosca decide di trasferirsi con la moglie in Polonia, paese che diventerà la sua terra adottiva. Assieme alla sua compagna scultrice Strzeminski dà vita al costruttivismo polacco e si dedica ad un tipo di pittura astratta in cui unisce trama, colore e composizione.
Il regista de L’uomo di ferro però non è interessato solamente al lato artistico della vita del pittore, bensì anche al suo impegno politico e alla sua resistenza nei confronti del regime comunista. Afterimages sarà quindi un ritratto umano ed artistico dell’uomo che venne sempre ostacolato e umiliato dal potere, ma che nonostante tutto continuò a credere nel potere della sua arte. Strzeminski sarà interpretato dall’attore polacco Boguslaw Linda (Destino cieco, Pan Tadeusz) il quale verrà affiancato da Zofia Wichlacz e da Boguslawa Zamachowska, mentre la sceneggiatura porterà la firma di Andrzej Mularczyk.
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La direzione della fotografia è stata affidata a Pawel Edelman che in passato ha lavorato anche per Il pianista e Venere in pelliccia: Andrzej Wajda sembra essere in buone mani. Un artista che racconta la vita di un altro grande, sarà probabilmente molto di più di un biopic celebrativo.
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