Pawel Pawlikowski sarà ricordato in Polonia come il regista che ha portato in patria il primo Oscar come Miglior Film Straniero: "Ida" ha conquistato l'Academy grazie a un bianco e nero ispiratissimo, piani larghi e inquadrature fisse d'autore
Il direttore di Polish Film Institute, Agnieszka Odorowicz, ha espresso entusiasmo massimo per l'Oscar a Ida come Miglior Film Straniero, esempio della forza e dell'originalità del cinema polacco che Hollywood ha voluto riconoscere. La pellicola, che è stata co-finanziata dal PFI, vanta il prestigioso primato di essere il primo film realizzato in Polonia in assoluto ad aggiudicarsi questo Academy, diventando automaticamente un'icona dell'intera cinematografia polacca. La vittoria coincide, per altro, con il decimo anniversario dalla fondazione di PFI.
Le parole di Odorowicz: "L'Academy ha voluto riconoscere il potere del cinema nel nostro paese. Sono molto felice stanotte e vorrei estendere le mie più grandi felicitazioni a tutti i filmmaker; il fatto che un film polacco abbia ricevuto questo premio serve come splendido e simbolico coronamento dei 10 anni di attività del Polish Film Institute nel supportare il cinema polacco".
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Nella storia degli Oscar ben nove film prodotti in Polonia sono stati nominati nella categoria Miglior Film Straniero, dei quali i più recenti sono In Darkness di Agnieszka Holland nel 2011 e Katyn di Andrzej Wajda nel 2007. Ida è stato co-prodotto da Opus Film (Polonia) e Phoenix Film (Danimarca), in co-operazione con Portobello Pictures, Phoenix Film Polska e Canal+ Polska. Il film è stato finanziato anche da Eurimages, Danish Film Institute, Lodz Film Fund e Media Program.
Il regista ebbe in realtà qualche problemino nel momento in cui dovette proporre la sua idea di girare in bianco e nero alla produzione, perché si sa che l'assenza di colore non è un lasciapassare facile per il successo, anche se recentissimi casi hanno dimostrato il contrario: ma il mercato resta comunque un fattore con cui fare i conti. Un investitore disse con ironia a Pawlikowski che non era più uno studente e che poteva anche fare a meno di optare per il b/n, ma il filmmaker aveva ben chiaro da subito che la scelta dei colori era quella più adatta alla storia che voleva portare sullo schermo.
Oltre allo stile con inquadrature fisse di piani molto larghi e personaggi lontani da primi o primissimi piani, il regista è stato contentissimo delle interpretazioni dei suoi attori, Adam Ogrodnik e Adam Szyszkowski.
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