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Autore Luca Ceccotti :: 16 Novembre 2016
Locandina di Animali Fantastici e dove trovarli

Recensione di Animali Fantastici e dove trovarli: lo spin-off di Harry Potter con protagonista Eddie Redmayne segna il grande ritorno di J.K. Rowling al magico mondo di Harry Potter

Dotati si nasce. Mille problemi potranno interporsi tra la conquista di un meritato posto nel mondo e il suo perseguimento, ma se ci sono le capacità si arriverà sempre. Se non ci credete, chiedetelo a Joanne Kathleen Rowling, in arte J.K (perché nel 1997 per pubblicare una storia per ragazzi era meglio usare uno pseudonimo semi-maschile). Il Mondo Magico di Harry Potter era sempre stato lì, presente nella sua testa, in continua e lenta costruzione; un Universo meditato e saggiamente modellato sulle sue esperienze di vita, quelle belle e quelle orribili, come il forte periodo di depressione e insicurezza economica che ha portato la scrittrice a inventare la figura dei Dissennatori, carcerieri risucchiatori di anime. L’intento, forse, era quello di evadere da un’ancora aspra esistenza portando in una realtà così dura un pizzico di magia. Un’idea, questa, che dal 1997 con La pietra filosofale ha attecchito nel cuore di almeno due generazioni di bambini sognanti, adolescenti problematici e adulti petulanti. Ci ha accompagnato lungo uno dei tre percorsi della nostra crescita, tenendoci per mano e mostrandoci una terra ricca di sorprese, strani esseri, oggetti incantati e Voi sapete chi, senza mai lasciare la presa e anzi stringendo la morsa grazie alle sue enormi doti da story-teller. Almeno fino al 2007, quando ha completato l’ultimo romanzo della saga e aspettato il 2010 per vedere conclusa al cinema la sua immensa opera di formazione (perché di questo si tratta).

La domanda, quindi, non è quanto sia stato difficile abbandonare un simile mondo, così potente e ormai con vita propria nella cultura popolare, ma piuttosto quanto tempo sarebbe passato prima che si palesasse nuovamente e con vigore la necessità di tornarvici. E oggi abbiamo la risposta grazie ad Animali Fantastici e dove trovarli, che sì, segna il ritorno in grande stile della Rowling alla magia, ma è anche l’occasione per l’autrice di creare ancora una volta de zero un cosmo di personaggi e momenti realmente imparagonabili anche con i suoi esimi predecessori, perché introdotti in un periodo storico diverso, in un setting differente e in una situazione socio-politica che nulla ha a che vedere con il contemporaneo. Penna alla mano, insomma, la Rowling ha fatto di nuovo la magia.

Ci troviamo nel 1926, a New York, e in America i maghi vivono una sorta di segregazione auto-imposta, “perché venire scoperti significherebbe guerra”, afferma più volte in tono assolutorio la Presidente del MACUSA (Magico Congresso degli Stati Uniti d’America, equivalente del Ministero della Magia), Seraphina Picquery (Carmen Ejogo). In un contesto simile, sbarca sotto l’attento sguardo della Statua della Libertà il magizoologo Newt Scamander, interpretato straordinariamente dal Premio Oscar Eddie Redmayne, che dona al personaggio essenziali tic comportamentali e un lucido distacco da tutto e tutti. A Newt interessano infatti solo le sue amatissime creature, sempre al suo fianco nei viaggi intorno al mondo all’interno di una valigia incantata, che citando Doctor Who “è più grande all’interno”; molto, molto più grande! Provate a immaginare uno zoo rudimentale, privo di gabbie e con gli animali allo stato brado ma controllati. Le sezioni sono gigantesche e separate da teli magici che ricreano aspetto, temperatura e flora di un determinato eco-sistema, in ognuno dei quali sono inserite le creatura che vi appartengono. Il colpo d’occhio, inutile dirlo, è straordinario e quasi commovente, perché con sé veicola un messaggio ambientalista e contro qualsiasi forma di cattività. Scamander trova questi animali, li salva e li accudisce, e il suo intento è quello di insegnare ai colleghi tutto ciò riportando le sue conoscenze in un libro –che poi ritroveremo come testo scolastico in Harry Potter. C’è solo un piccolissimo problema: la valigetta è un po’ difettosa e tende ad aprirsi da sola, e sarebbe un grosso guaio se finisse nelle mani meno adatte a gestirla. Cosa che, nemmeno a dirlo, succede a causa del No-mag (il Babbano americano) Jacob Kowalski (Dan Fogler), sincera e inaspettata sorpresa di questo primo film del franchise. Insieme a Newt, infatti, è lui il “Ron” della situazione: amico e spalla in un’avventura alla ricerca di bestie incantate fuggite dalla valigia e nascoste adesso per le strade della Grande Mela, una città già grande e pericolosa di suo che per i maghi diventa ancora più difficile da girare senza essere scoperti.

Glisseremo volontariamente su molti altri aspetti del film, in modo da non rovinare a nessuno la sorpresa, ma sono molte le novità, le accortezze e le stramberie con le quali la Rowling ha deciso di divertirsi. In primis, le creature: antropomorfe, feline, viscide, adorabili e alcune anche molto oscure. Insieme alla New York magica, questi animali sono l’esempio più alto dell’attaccamento e dell’amore della scrittrice per questo mondo incantato. Alcuni di loro sono inseparabili amici di Newt, in parte timidissimi e in parte pestifere creaturine lussuriose; altri, invece,  problematici esseri ai quali serve una balia. Non lasciatevi però ingannare da un tono che sembra molto commediato, perché la necessità fisiologica del film era presentare tali creature e sfaccettarle, ammortizzando così il peso drammatico di una trama in realtà curatissima, molto matura e con plot twist interessanti. Il film, poi, è ovviamente un apripista per i cinque e annunciati capitoli successivi, tutti diretti da David Yates, ormai a suo completo agio in questo mondo –probabilmente difficile da abbandonare anche per lui.

In ultima analisi, Animali Fantastici e dove trovarli sembra volersi porre apertamente in contrasto con Harry Potter. L’adolescenza è qui sostanzialmente bandita, e questo comporta il palese intento di raggiungere un pubblico più ampio senza l’etichetta young-adult, con personaggi ormai oltre il loro periodo di formazione ma bisognosi di maturare, cambiare o andare avanti; che poi di crescere non si finisca mai siamo tutti d’accordo, ma l’esperienza palpabile è quella, se vogliamo, del mondo lavorativo, dei problemi economici, delle ristrettezze ed etichette sociali. La magia non è qui declinata nei piccoli, ma sfumata e soppesata per le spalle degli adulti, senza particolari mitigazioni di sorta ma essenzialmente diversa in termini intriseci. Per chi è cresciuto con gli scritti della Rowling e con i film della saga, infine, la cosa sbalorditiva sarà avvertire il personale gap generazionale, perché la sensazione sarà quella di sentire la presa dell’autrice sulla vostra mano brancolante da sei anni nel buio, come a dire “eccomi, mi avete ritrovata e possiamo adesso procedere ancora nel vostro percorso esistenziale”. E cinti in un caldo abbraccio, vivi ma immobili come bambini nel grembo materno, si percepirà il tepore rassicurante e consolatorio di casa.

Trailer di Animali Fantastici e dove trovarli

Voto della redazione: 

4

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