Sono un'attrice. Un'attrice che crede nelle emozioni della recitazione e nella tecnica come capacità di trasferire al pubblico il valore e l'umanità del personaggio che mette in scena. Sul palcoscenico di un teatro come su un set cinematografico, conta la persona, che raccoglie le emozioni, le ridefinisce attraverso un lavoro di sintesi e di pulizia e le restituisce al pubblico. E il personaggio prende vita. Con gli anni forse ho iniziato a puntare all'essenza, a un lavoro minimalistico in cui si cerca la sostanza della parte che si interpreta. E non importa se la parte può durare in tutto una decina di minuti o ha il respiro di ore. Conta l'autenticità del personaggio che deve diventare una persona attraverso di me. In questo consiste il mio lavoro.
Ho recitato al cinema con Pupi Avati in Un ragazzo d'oro, Una sconfinata giovinezza, Il figlio più piccolo; con Carlo Verdone in Sotto una buona stella; con James Franco in Zeroville; con Ildo Brizi in Danza Macabra. In televisione con Giovanni Leacche ne La Squadra; con Riccardo Mosca in Codice Rosso; con Luciano Mannuzzi ne Le due leggi. E poi in teatro con Maurizio Scaparro in Don Chisciotte; con Nicolaj Karpov in Romeo e Giulietta; con Marcello Cotugno in Bash; con Andrea Brambilla ne Il rompiballe.
Sono Guia Zapponi. E qui parlando del mio modo di essere attrice racconto un po' del cinema italiano di questi anni.
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