Dal 1 settembre, presso lo Spazio Oberdan, Fondazione Cineteca Italiana presenta la retrospettiva dedicata a Jafar Panahi
Jafar Panahi in questi ultimi tempi è stato colpito dalla censura del paese in cui è nato. L’Iran, infatti, l’ha costretto agli arresti domiciliari e al divieto di diffusione delle sue opere. Ma Panahi ha aggirato la condanna, poiché pur costretto a non uscire fuori dal suo paese, ha girato dei film no budget e li ha inviati ai festival di turno. Come è stato il caso di This Is Not A Film (2011), giunto a Cannes in una chiavetta USB, nascosta in una torta…
Jafar Panahi nasce nel 1960 a Mianeh, cittadina del nord-ovest dell’Iran. Innamorato del proprio paese e delle sue contraddizioni, lavora come assistente del maestro Abbas Kiarostami, il quale scrive la sceneggiatura de Il palloncino bianco (1995), film con cui Panahi esordisce alla regia e ottiene la Camera d’or al Festival di Cannes per la migliore opera prima. Sin dal primo film il regista dimostra di essere capace di raccontare storie di gente semplice come quella di Teheran, giocando pirandellianamente sul labile confine tra realtà e finzione. Esempio di questa tendenza sono film come Lo specchio (1997), in cui la piccola protagonista del film a un certo punto si stanca delle riprese e comincia a vagare per la città, e Oro rosso (2003) dove la parte principale, quella di un uomo disperato che ricorre alla violenza nel tentativo di migliorare la propria condizione, è interpretata da uno schizofrenico.
Ecco di seguito il programma della retrospettiva:
Martedì 1 settembre h 21.15 / Domenica 6 settembre h 15.00
Il cerchio
R. e mont.: Jafar Panahi. Sc.: Kambozia Partovi. Int.: Fereshteh Sadr Orafai, Fatemeh Naghavi, Nargess Mamizadeh, Maryam Parvin Almani. Iran/It., 2000, col., 90’.
Nelle strade di Teheran si incrociano le vite di donne con storie diverse ma dai destini comuni: una ragazza ha appena partorito una bambina. Lei non lo sa ancora, ma entrambe sono già indesiderate. Tre donne vengono rilasciate dal carcere con un permesso temporaneo. Il bisogno di denaro per fuggire le porta a compiere gesti disperati. Sola e senza documenti una giovane è costretta a mentire e a implorare un biglietto per lasciare la città. Un’altra donna è costretta ad abbandonare in strada la figlioletta nella speranza che possa trovare una famiglia in grado di mantenerla. Tutte si ritroveranno insieme nella stanza-prigione di un commissariato. Leone d’Oro e premio Fipresci alla Mostra del Cinema di Venezia 2000.
Mercoledì 2 settembre h 18.00 / Sabato 5 settembre h 17.00
Il palloncino bianco
R.: Jafar Panahi. Sc.: Abbas Kiarostami. Int.: Mohsen Kalifi, Fereshteh Sadr Orfani, Aida Mohammadkhani. Iran, 1985, 85’, v.o. sott. it.
La piccola Razieh, vivace bambina di sette anni, si trova con la madre al mercato di Teheran. Qui vede un pesce rosso in vendita, e comincia a insistere per comprarlo. Una volta a casa la madre si decide a dare alla bimba i soldi necessari a realizzare il suo desiderio; ma, durante il tragitto, la piccola Razieh perde i soldi, che finiscono in una grata. Diverse persone giungono per dare una mano alla piccola, ma senza successo. Sarà un umile venditore di palloncini afghano a trovare il modo di recuperare il denaro. Vincitore della Camera d’Or come migliore opera prima al Festival di Cannes 1995.
Venerdì 4 settembre h 21.15 / Martedì 8 settembre h 17.00
Lo specchio
R. e sc.: Jafar Panahi. Int.: Aida Mohammadkhani, Kazem Mojdehi, Naser Omuni, M. Shirzad, T. Amadpour. Iran, 1997, col., 95’.
La piccola Mina sta aspettando, come ogni giorno, che la madre la passi a prendere da scuola. Stanca di aspettare, si mette in cammino da sola per Teheran, sebbene non sappia l’indirizzo e ricordi la strada molto vagamente. Sembra una storia semplice come tante ma, a un certo punto, la giovane attrice che interpreta Mina, si stufa di girare e decide di abbandonare il set gettando la troupe nel caos. Il regista decide quindi di seguire la bambina fra le strade di Teheran, trasformando la fiction in documentario. Vincitore del Pardo d’oro al Festival del Cinema di Locarno 1997.
Sabato 5 settembre h 15.00 / Martedì 8 settembre h 21.15
Oro rosso
R.: Jafar Panahi. Sc.: Abbas Kiarostami. Int.: Hossain Emadeddin, Kamyar Sheisi, Azita Rayeji, Shahram Vaziri, Ehsan Amani, Pourang Nakhael, Koveh Najmabadi, Saber Safael. Iran, 2003, col., 97’.
Teheran, interno di una gioielleria. Un uomo ha appena ucciso il titolare del negozio e sta per suicidarsi. In una flashback lungo tutto il film veniamo a sapere che l’uomo, Hussein, è un reduce di guerra con gravi problemi psichici. Durante la sera lavora come pony pizza, entrando a contatto con molte persone e assistendo alla grande disparità sociale e di ricchezza presente tra i vari strati della popolazione cittadina. Promesso sposo della sorella dell’amico Alì, non riesce ad acquistare dei gioielli per la futura moglie. Da qui la decisione di rapinare la gioielleria, perché, come gli è stato detto, «se vuoi arrestare un ladro, devi arrestare il mondo intero». Vincitore del premio della giuria del concorso Un Certain Regard al Festival di Cannes 2003.
Domenica 6 settembre h 19.00 / Mercoledì 9 settembre h 17.00
Offside
R. e mont.: Jafar Panahi. Sc.: Jafar Panahi e Shadhmer Rastin. Int.: Shima Mobarak-Shahi, Safar Samandar, Shayesteh Irani, Ayda Sadeqi, Golnaz Farmani. Iran, 2006, col., 93’.
Una giovane donna tenta di raggiungere lo stadio di Teheran, dove la nazionale iraniana sta affrontando il Bahrein in una partita chiave delle qualificazioni alla Coppa del Mondo di calcio. Si è camuffata come un uomo, in quanto la legge iraniana proibisce alle donne di assistere alle partite di calcio maschile. Una volta raggiunto lo stadio è però riconosciuta e aggregata ad altre donne che avevano tentato di accedere alla partita. Le donne vengono sorvegliate da alcuni soldati imbarazzati che, durante l’incontro arriveranno ad aggiornare le ragazze sul risultato. Alla notizia della vittoria dell’Iran in città scoppia la festa; e sul bus che le riaccompagna in città, ragazze e soldati celebrano insieme la vittoria. Vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino 2006.
Lunedì 7 settembre h 19.00
This Is Not a Film
R., fot. e int.: Jafar Panahi e Mojtaba Mirtahmasb. Iran, 2011, col., 76’, v.o. sott. it.
Jafar Panahi si trova agli arresti domiciliari mentre attende il verdetto della corte d’appello del tribunale di Teheran. Il regista, accusato di propaganda antigovernativa, rischia sei anni di carcere e, soprattutto, il divieto di girare film per vent’anni. Nella sfiancante attesa decide quindi di girare un film sulla sua condizione, e per farlo chiede l’aiuto dell’amico Mojtaba Mirtahmasb. Preoccupato che il verdetto possa porre fine alla sua carriera artistica, Panahi comincia a leggere davanti alla camera il soggetto di un film che potrebbe non girare mai più… Il documentario è stato proiettato al Festival di Cannes 2011, dove è arrivato grazie a un hard disc nascosto in una torta di compleanno.
PER INFO:
T 02.87242114 / info@cinetecamilano.it / www.cinetecamilano.it
MODALITÀ D’INGRESSO:
Biglietto d’ingresso: intero € 7,00
Biglietto d’ingresso ridotto per possessori di Cinetessera o studenti universitari: € 5,50
Primo spettacolo pomeridiano (giorni feriali): intero € 5,50, ridotto € 3,50
Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni al MIC – Museo Interattivo del Cinema - e all’ Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano
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