Morto Curtis Hanson, il regista di "L. A. Confidential"

Morto Curtis Hanson, il regista di L.A. Confidential. Purtroppo se ne è andato a 71 anni dopo un periodo di problemi salutari dovuti alle complicazioni della sindrome di Alzheimer che lo aveva colpito sin dal 2011. La causa di morte è stata un infarto. Per i problemi di salute più recenti aveva dovuto lasciare il film che stava girando, il biopic Chasing Mavericks, a Michael Apted.

Per L. A. Confidential ottenne un Oscar per la migliore sceneggiatura che aveva scritto insieme a Brian Helgeland. L. A. Confidential era all'inizio un progetto televisivo, poi la Warner Bros. accettò l'idea di farne un lungometraggio cinematografico. Ricordiamo soprattutto il ricco cast, che vantava nomi ancora non altisonanti. Kevin Spacey non era così famoso anche se veniva dall'Oscar di I soliti sospetti. Mentre Russell Crowe era quasi sconosciuto. Ma soprattutto Hanson sposava in pieno la narrazione del romanzo omonimo di James Ellroy da cui era tratto il film, in cui è importante immergersi nella psicologia dei personaggi. Ed Hanson era riuscito a consolidare nella narrazione cinematografica proprio i dettagli e le sfumature dei personaggi attraverso dialoghi impeccabili.

L. A. Confidential era un perfetto noir con grandissimi debiti alla stagione dei classici noir del periodo d'oro di Hollywood, ovvero gli anni quaranta, tanto che fu paragonato a una sorta di nuovo Il grande sonno, il famoso film di Howard Hawks con Humphrey Bogart e Lauren Bacall del 1947.

Curtis Hanson fu anche fotografo e innanzi tutto un grande sceneggiatore esperto di comunicazione. Tra le sue famose sceneggiature Cane bianco  di Samuel Fuller e Never Cry Wolf di Carroll Ballard.

Come regista ricordiamo con immenso piacere Wonder Boys (2000), con uno splendido Michael Douglas e 8 Mile (2002) con Eminem e la commedia con Cameron Diaz, Toni Collette e Shirley Maclaine, In Her Shoes (2005).