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Autore Redazione :: 16 Giugno 2021

Sono in corso a Torino le riprese de “L’uomo che disegnò Dio”, lungometraggio drammatico diretto da Franco Nero, che per la seconda volta torna dietro la macchina da presa e che ricopre inoltre il ruolo di protagonista

L'uomo che disegnò Dio

Sono in corso a Torino le riprese de “L’uomo che disegnò Dio”, lungometraggio drammatico diretto da Franco Nero, che per la seconda volta torna dietro la macchina da presa e che ricopre inoltre il ruolo di protagonista, interpretando un anziano insegnante di ritrattistica non vedente.

Un cast internazionale e di alto profilo quello che affianca il regista nelle 5 settimane di riprese interamente torinesi e che vede sul set il Premio Oscar Kevin Spacey, Robert Davi, Stefania Rocca, Massimo Ranieri, Simona Nasi, Diana Dell’Erba, Diego Casale, Andrea Cocco, Vittorio Boscolo, l’americana Sofia Nistratova e, per la prima volta sullo schermo Isabel Ciammaglichella e Wehazit Efrem Abrham.

Le riprese del film, iniziate a Torino lo scorso 28 maggio si protrarranno fino al 3 luglio in varie location cittadine, dal Parco del Valentino alla Galleria Umberto I, concentrandosi in due strutture principali: l’ex IRV Istituto di riposo per la vecchiaia, dove sono stati ricostruiti diversi ambienti (la casa di Emanuele, il protagonista, ma anche una Centrale di Polizia, un carcere, una scuola, un internet point) e il Circo Talent Circus Show (Medini), allestito al Parco della Pellerina.

Una forte componente di maestranze e professionalità piemontesi sono andare a comporre il cast artistico così come quello tecnico: sono infatti Isabel Ciammaglichella, Diana Dell’Erba, Diego Casale, Simona Nasi e Savino Genovese gli attori piemontesi che hanno ricoperto i ruoli principali di Iaia, Fiamma, Salvatore, Desiré e Regista, oltre ai tanti attori secondari sempre piemontesi.

La troupe è composta per il 90% da professionisti locali, tra cui il direttore della fotografia Gerardo Fornari, la direttrice di produzione Ludmila Gabusi, la costumista Elena Furfaro, la capo trucco Vanessa Ferrauto e il capo parrucco Marco Todaro.

Prodotto da Louis Nero per L’AltroFilm, insieme al produttore americano Michael Tadross JR, Bernard Salzman e al russo Alexander Nistratov con le case di produzione Tadross Media Group e BuldDog Brothers, “L’uomo che disegnò Dio” è inoltre realizzato con il sostegno e il contributo del Ministero dei Beni Culturali, Rai Cinema, con il contributo del POR FESR Piemonte 2014-2020 - Azione III.3c.1.2 - bando “Piemonte Film TV Fund” e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Ispirato a una storia vera, il soggetto del film è di Eugenio Masciari e la sceneggiatura, a sei mani, è a cura dello stesso regista con Eugenio Masciari e Lorenzo De Luca.
Louis Nero e l’americano Zeno Pisani sono i produttori esecutivi.

Emanuele è un anziano, solitario e cieco, con un grande dono: la capacità di ritrarre chiunque semplicemente udendone la voce. Nessuno conosce questa "magia", tranne la sua assistente sociale Pola e gli studenti della scuola serale dove insegna ritrattistica a carboncino. La sua vita viene sconvolta quando Pola gli presenta due immigranti africane: Maria, una vedova che è venuta in Italia sperando in un futuro migliore, e sua figlia Iaia. Le due si trasferiscono da lui occupandosi in cambio della casa. Una sera, Iaia registra l’anziano mentre sta disegnando un suo ritratto e carica il video online. La "magia" diventa virale in brevissimo tempo. Emanuele viene notato dal “Talent Circus”, uno show televisivo che scopre straordinari talenti che sfrutta per audience. Una favola sulla necessità di riscoprire il miracoloso potere della dignità in un mondo dove il rumore dei media ha risolto il problema dell'imperfezione dell'uomo semplicemente eliminando il problema stesso.

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