"Anche i nani hanno cominciato da piccoli"(Auch Zwerge haben klein angefangen)(Germania Ovest 1969), Werner Herzog. Dvd Ripley's Home Video New Remastered HD Edition-1
Il secondo lungometraggio da regista di Werner Herzog, “Anche i nani hanno cominciato da piccoli” venne distribuito nel 1970. Esso è una metafora potente ed assieme estremamente bizzarra sulla società occidentale, ambientata in una comunità interamente di nani alle Azzorre. Su una remota isola di esse è infatti situato quello che è un manicomio o un asilo penitenziario per nani, e in cui i detenuti hanno preso il controllo. Con il loro capo che tiene in ostaggio il direttore (nano anch’esso) all'interno dell'edificio, i detenuti si sfogano compiendo atti vandalici all’esterno, distruggendo allegramente finestre, uccidendo gli animali, dando fuoco agli impianti, prendendo in giro i due detenuti non vedenti e abbandonando un camioncino senza guida a girare in tondo.
Sono un grande fan di Herzog, e mi piacciono da sempre quasi tutti i suoi film. “Anche i nani hanno cominciato da piccoli” è un esempio di film talmente herzoghiano, e in maniera tanto viscerale che non può non piacere, ma non sono del tutto sicuro delle motivazioni. Certo ti fa rimanere a bocca spalancata, mentre le azioni più strane si svolgono per accumulo, che rendono la stravaganza del tutto sempre più convincente. Il fatto che ogni attore sia un nano aiuta ad aggiungere stranezza alla stranezza, e anche se gli attori sarebbero stati di altezza normale, questo film sarebbe ancora restato a pieno titolo tra i film più folli e inusuali che si possano vedere.
Herzog crea un mondo che nel suo microcosmo agisce come il nostro. La sua teoria è che ai detenuti sono state date le chiavi del manicomio e il film per 90 minuti è la versione di Herzog su ciò che il mondo è, su ampia scala, ma attraverso l’allegoria della comunità di nani, così come una potente metafora di ciò che è dentro ognuno di noi. La violenza, e la cattiveria gratuita, così come la frustrazione sessuale, sono tutti temi che vengono qui esplorati. Il furgone che continua a girare in cerchio, sembra essere ‘essouna metafora molto adatta per la visione di Herzog della società. Il regista ottiene tutto questo attraverso la creazione di un film coinvolgente e affascinante. Non c'è molto che accada durante l’arco della storia. Se non che i principi fondanti di ogni istituzione vengono scardinati con la massima facilità dall’indisciplina, mentre i nani diventano semplicemente sempre più indisciplinati fin dall’inizio, sfondando finestre, fracassando tutto quello che trovano, disseminando di detriti per terra ovunque, uccidendo gli animali e addirittura crocifiggendo una scimmia. Legge e ordine si dirigono inesorabilmente sempre più verso il basso, in una spirale dopo la quale rimane poi ben poco, da dover distruggere.
Gli attori tutti nani e non professionisti, sono impressionanti. Anche se spesso agiscono come una massa crudele, ognuno ha la propria personalità. Uno di loro si comporta come un leader de facto, ce ne è uno che compie un passo indietro e sceglie di guardare solamente, piuttosto che mettersi in gioco assieme agli altri in un crescendo veloce di autorità e di distruttività. Herzog ricava diversi momenti di spettacolo davvero insolito dai suoi attori, e in un caso avrebbe detto all'interprete che non doveva in alcun caso ridere, facendogli poi da fuoricampo facce buffe, per provocarlo. Il risultato è realistico e folle al contempo. Più tardi lo stesso nano avrà dipinta sul volto della vera paura allorquando tutte le finestre attorno, nella stanza in cui è legato ad una sedia, incominceranno ad essere infrante da sassate lanciate dall’esterno.
Sul set uno degli attori venne anche ferito due volte; la prima travolto dal furgone che gira in tondo, la seconda ustionato da delle fiamme. Herzog promise quindi che nessun altro sarebbe rimasto ferito per tutto il resto delle riprese, altrimenti sarebbe saltato in persona sopra a dei cactus. Egli è noto per avere mantenuto alcune strambe promesse, e dato che si verificarono altri incidenti, alla fine delle riprese si gettò sul serio sopra ad una siepe di cactus, e da allora avrebbe avuto degli aculei sotto la pelle per anni.
“Anche i nani hanno cominciato da piccoli” è in definitiva un film molto interessante nel mostrare come pochi e più di altri suoi titoli, l'atteggiamento di Herzog verso ciò che è dentro ognuno di noi e ciò che può accadere quando gli istinti sono lasciati liberi di manifestarsi all’esterno. Di tanto in tanto è un po’ involuto e confusionario, ma una volta che si entra in esso, è un'affascinante rappresentazione della società filtrata attraverso il verismo incredibile dei veri nani e interpreti non professionisti, diretti con grande personalità dal ventisettenne Herzog. L’unico problema di fondo che rimane col film è nel modo in cui gli animali vengono trattati, senza essere assolutamente certi che si tratti di riprese artefatte risolte con intelligenza, o di vera crudeltà. Non sarà per tutti, ma se si cerca uno dei film herzoghiani maggiormente esistenzialisti, allora è questo uno dei suoi titoli imprescindibili.
La scena del mezzo che gira in circolo è stata copiata moltissimi anni più tardi da Danny Boyle, in “28 giorni dopo”(2002)
Così come promise di saltare in un campo di cactus, Herzog fece un’altra famosa scommessa con uno studente di cinema, in anni successivi. Ovvero che avrebbe mangiato una sua scarpa, se fosse riuscito a completare un film che stava difficoltosamente cercando di realizzare. Il film venne completato e Herzog mantenne la sua promessa. L'atto fu filmato in “Werner Herzog Eat His Shoes”, nel 1980.
La colonna sonora fa sentire varie volte una strana canzone, di cui non si riesce a trovare il titolo da nessuna parte. L’edizione per la Gran Bretagna fu tagliata di 2 minuti e 17 sec dal BBFC per rimuovere un combattimento di galli e le scene di una scimmia crocifissa viva.
Werner Herzog promise al cast che sarebbe saltato in un campo di cactus se fossero accaduti ancora incidenti che avrebbero comportato ferimenti, durante la lavorazione del film. Alla fine, dato che ci furono altri incidenti, mantenne la sua promessa.
Quando si svolsero le riprese della macchina con i nani, il nano che era salito sul tetto della vettura in realtà cadde e fu investito dalla macchina. Sorprendentemente, non si ferì, e continuò a girare la scena
Gli estratti della sceneggiatura che sono presenti sul dvd tedesco dicono: "Il titolo del film è un puro '’titolo provvisorio’', non ha nulla a che fare con il film La parola '’nani’', e non dovrebbe apparire in quello definitivo..."
In una intervista del 2009, Harmony Korine ha citato questo come, per lui, il più grande film mai realizzato.
Il filmmaker di documentari Joshua Oppenheimer ha detto in diverse interviste, che questo è uno dei suoi film preferiti.
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