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Autore Andrea Chimento :: 22 Luglio 2014

Il Gattopardo, film di Luchino Visconti del 1963, verrà presentato al Festival di Locarno in versione restaurata

una scena di Il Gattopardo

Il Gattopardo sarà uno dei protagonisti del Festival di Locarno: il capolavoro di Luchino Visconti, datato 1963, è uno dei titoli più importanti inseriti nel cartellone della kermesse svizzera, in programma dal 6 al 16 agosto.
Dopo il passaggio nelle nostre sale durante lo scorso ottobre, la pellicola verrà nuovamente presentata nella sua versione restaurata, curata dalla Cineteca di Bologna e dal laboratorio L'immagine ritrovata, in collaborazione con The Film Foundation di Martin Scorsese. Farà parte della retrospettiva Titanus, che la manifestazione dedica al cinema italiano e alla nota casa di produzione.
«Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi»: è soltanto una delle tante citazioni memorabili, tratte dal romanzo omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e rimaste nella memoria collettiva dopo l’uscita del film.
Ambientato nella Sicilia del 1860, il film mostra la decadenza e la fine dell’aristocrazia locale, simboleggiata dal principe Fabrizio di Salina, interpretato da Burt Lancaster, che assiste impassibile al tracollo del (suo) mondo.
Questo cambiamento, segnato da una nuova classe borghese decisa a partecipare alla scalata sociale (il nipote del principe di Salina, Tancredi, interpretato da Alain Delon, è uno di questi), verrà sancito da un maestoso ballo, dal sapore funereo e malinconico: questa sequenza, in assoluto la più citata e ricordata della pellicola, richiese oltre un mese di lavorazione e venne girata all’interno di un edificio settecentesco (il Palazzo Valguarnera-Gangi) di Palermo.
Il film, che si avvale di un cast e di una troupe di altissimo livello (a partire dall’attrice Claudia Cardinale, dal direttore della fotografia Giuseppe Rotunno, dai costumi di Piero Tosi e dal compositore Nino Rota), vinse la Palma d’Oro a Cannes e ottenne diverse altre menzioni nazionali e internazionali.
Oggi, a cinquant’anni di distanza dalla sua prima uscita in sala, viene considerato uno dei più importanti lavori di Luchino Visconti (che, quando lo girò, era reduce da Rocco e i suoi fratelli, del 1960) e dell’intero cinema italiano.
Vederlo a Locarno, nella magica cornice della Piazza Grande, sarà un vero evento, imperdibile, per ogni cinefilo che si rispetti.

 

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