Perché l'horror contemporaneo fa ormai così tanta fatica a iniettare della vera paura negli spettatori? Prova a darci la risposta un video scovato dal sempre ottimo NoFilmSchool: dategli un'occhiata
Partendo dal presupposto che la paura è un'emozione assolutamente soggettiva, va comunque riconosciuto che l'horror odierno sia effettivamente meno potente di quello passato. Colpa di una certa mancanza di grandi autori ovviamente, ma anche di alcune nuove tendenze su cui ha riflettuto il sempre ispirante NoFilmSchool, che per l'occasione ha scovato un video che tenta di spiegarci perché i film horror di oggi non farebbero più paura. Ecco alcuni punti chiave:
- L'abuso del volume pompato a palla, espediente definito tra i più banali del genere. Spiega il video: “Le scene col volume pompato improvvisamente non fanno paura. Fanno sobbalzare, che non è la stessa cosa della paura. Sobbalzare è come essere pizzicato, il dolore è chiaro e immediato, ma te lo dimentichi subito. Avere paura, invece, è come essere accoltellato al fegato e avere la lama che si prende il tuo intestino come fosse spaghetti; il dolore è... alquanto scomodo”. Oggi molti cineasti horror si affidano unicamente a questa tristissima tecnica, e per le più insignificanti delle cose: un gatto che salta, un amico che ti appare alle spalle, una porta che si chiude.
- Errori di marketing. Tradotto in: trailer che ti promettono una determinata cosa che in verità nel film non trovi affatto. Noi ci aggiungiamo: trailer che ormai ti raccontano praticamente tutto il film mostrandoti le scene migliori. Poi arrivi in sala e capisci di aver già visto le immagini più succose nello spot promozionale passato in tv, e torni a casa deluso.
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- Errori del boxoffice. Ovvero: anche quando un film horror fa schifo, riesce comunque a cavarsela ai botteghini internazionali. La bruttezza, insomma, continua a venire premiata da un sempre più sprovveduto audience. Su questo discorso possiamo essere tutti d'accordo, e giusto per fare un esempio da questi ultimi mesi, possiamo citare The Lazarus Effect di David Gelb, una cosa immonda che in verità avrebbe meritato di uscire direttamente straight to video (giusto per i fan sfegatati della protagonista Olivia Wilde), ma che solo negli Stati Uniti ha guadagnato la bellezza di oltre 25 milioni di dollari, di fronte ad un budget speso di 3 milioni. Stando così le cose, le case di produzione non s'impegnano più a scovare dei veri cineasti talentuosi, ma si accontentano dei mestieranti più incapaci, che tanto "portano soldi lo stesso".
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