L'Associazione Stampa Estera in Italia ha decretato il suo verdetto: il Globo d'Oro 2015 per il Miglior film è stato assegnato a "Il giovane favoloso" di Mario Martone. Numerosi sono stati i Premi consegnati, scopriamo gli altri vincitori
L'Associazione Stampa Estera in Italia, in occasione dell’assegnazione del Globo d’Oro 2015, ha deciso di premiare Il giovane favoloso come Miglior film. Il lungometraggio ripercorre la biografia del poeta Giacomo Leopardi, diretto da Mario Martone e presentato nel corso della 71ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Tra i premiati spicca anche il Gran Premio assegnato ad Ermanno Olmi per il suo Torneranno i prati.
La cerimonia di premiazione della 55ª edizione del Globo d'Oro si è svolta nella serata di martedì 16 giugno presso Palazzo Farnese a Roma alla presenza del Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Dopo essersi accaparrato cinque David di Donatello, il biopic incentrato sull’emblematica figura di Giacomo Leopardi è stato premiato con il riconoscimento principale della cerimonia, ossia l’ambito Globo d’Oro per Miglior film!
Ma Martone ed Olmi non sono stati gli unici protagonisti della serata: lo scenografo Dante Ferretti, che ha già collezionato sei Premi Oscar, ha ricevuto il Premio alla carriera. Lo scenografo però si dice ben distante dall’abbandonare il suo lavoro, infatti, recentemente ha trascorso otto mesi a Taiwan sul set di Silence, nono film che vede la collaborazione tra Dante Ferretti e Martin Scorsese.
I giornalisti stranieri hanno anche premiato Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, per la Migliore sceneggiatura, scritta da Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, e Youth-La giovinezza di Paolo Sorrentino, vincitore nella categoria Migliore fotografia, realizzata da Luca Bigazzi.
Il Globo d’Oro per la Migliore opera prima, invece, è andato a Laura Bispuri, regista di Vergine Giurata, mentre Noi e la Giulia di Edoardo Leo si è accaparrato il premio per Migliore commedia. Ed infine sono stati decretati Migliori attori Alba Rohrwacher, per Hungry Hearts, e Luca Zingaretti per Perez.
[Leggi anche: David di Donatello 2015, un'altra cerimonia penosa e imbarazzante]
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