La vita di Giacomo Leopardi convince il Festival di Venezia. Elio Germano si piazza in lizza per la Coppa Volpi maschile con la sua interpretazione del poeta marchigiano
Dopo Noi credevamo, il film che nel 2010 aveva lasciato il Lido fra complimenti e buone critiche, Mario Martone ritorna al Festival di Venezia con una nuova opera in costume che racconta la vita di Giacomo Leopardi. La sceneggiatura, Mario Martone l'ha scritta insieme all'autrice Ippolita di Majo (il testo sarà pubblicato da Mondadori Electa il 16 ottobre) partendo dalle opere e dalle lettere scritte e ricevute dal poeta marchigiano. “Ci siamo chiesti come dovevamo approcciare a queste numerose carte. Abbiamo deciso di non svelare tutto, lasciando un alone di mistero intorno a questo personaggio che ha segnato la storia italiana” ha spiegato il regista. “Ci siamo attenuti alle lettere senza forzare le interpretazioni degli altri personaggi che si incontrano: Leopardi ci bastava”.
Quello del Il giovane favoloso è un progetto ambizioso, per mole e intento. Oltre alla scelta di strutturare il film alternando la creazione dei versi poetici, la messa in scena delle operette morali, i rapporti tra Leopardi e il padre e la formazione del suo pensiero, il film gioca sul contrasto proponendo una scelta musicale che si scontra con l'epoca in cui Leopardi è vissuto. Sasha Ring (Alias Apparat), attualmente il compositore di musica elettronica più quotato sulla scena europea, è l'autore delle musiche. “Abbiamo allontanato un sound ovvio e abbiamo cercato un contrasto per creare tensione. Abbiamo fatto un lavoro di ricerca per fondere perfettamente le due parti espressive del film” ha raccontato il musicista ospite a Venezia insieme al cast del film.
Elio Germano è stato acclamato per la sua interpretazione convincente, schizzando al primo posto fra i possibili vincitori in lizza per la Coppa Volpi maschile. “Ho avuto un grande regalo quando Mario Martone mi ha proposto questo personaggio. Questo è stato il film che ho dovuto preparare di più”. Germano ha raccontato di aver avuto un'infinità di materiale sul quale lavorare e ha deciso realmente di frequentare i luoghi in cui è vissuto Leopardi per entrare a stretto contatto con questa personalità. “Ero talmente dentro questa fase di studio che oramai quando parlavo del mio personaggio lo chiamavo “Giacomo”, come se fosse presente con noi, e quando dovevamo iniziare a girare ero infastidito perché non volevo uscire da questa intimità”. L'attore romano ha restituito carne, fisicità e voce ad un artista il cui tratto più forte è proprio quello di essere indefinito, esattamente come la sua poesia.
Una regia pulita, un po' carente a sperimentazione, che ha il pregio di rendere la figura di Leopardi contemporanea ed aperta all'immedesimazione con il pubblico. “Il pensiero di Leopardi può essere collocato in diversi periodi storici. Le parole scritte nelle lettere, lette in epoche diverse ci fanno specchiare in modo diverso” ha poi aggiunto il protagonista del film.
Nel cast figurano anche Michele Riondino (che si concede anche un nudo integrale malizioso), che interpreta Antonio Ranieri, il caro amico di Leopardi, Massimo Popolizio nei panni del severissimo Conte Monaldo, Isabella Ragonese, che interpreta Paolina Leopardi, Anna Mouglalis (Fanny Torgioni Tozzetti), Edoardo Natoli (Carlo Leopardi) e Iaia Forte. Il film prodotto da Rai Cinema, Rai Com e distribuito da 01 uscirà nelle sale il prossimo 16 ottobre .
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