"Better Call Saul" (Stag. 3) (Miniserie di 10 episodi) (Usa 2017). Di Vince Gilligan e Peter Gould. Ecco la recensione
Anche la terza stagione di “Better Call Saul”, come le precedenti, comincia in un territorio desertico. Un camion di consegna di Los Pollos Hermanos si aggira per una strada desolata. Non ci viene dato un indizio su quello che realmente contenga il camion, come se non lo sapessimo, e di quello che sta succedendo, se non che delle scarpe da ginnastica che erano appese da chissà quanto tempo ad un cavo della luce che attraversa la strada, si staccano e cadono sull’asfalto, una volta che il camion è ripartito
Mike Ehrmantraut (Jonathan Banks) riceve una chiamata da Gustavo Fring (Giancarlo Esposito) , e dirigendosi sul luogo nel deserto appena descritto, trova nel punto indicatogli il tappo del serbatoio dell’auto, e nel quale nei precedenti episodi vi erano stati messi i localizzatori gps. Gli è stato detto “di aspettare due macchine” Lo stesso Gustavo Fring arriva, con due SUV neri, anch’egli vestito di nero. Mike vuole sapere perché alla fine della seconda stagione ha trovato sul parabrezza della macchina il famoso foglietto con scritta la frase “Non farlo”. Gus gli riferisce che egli ha ancora bisogno non venga toccato Hector Salamanca; almeno, ancora per un po'. Ma il problema è che ci sono state delle minacce, dei cattivi affari. Quello che spiega Gus, il vero proprietario di Los Pollos Hermanos è che, finché il "ferito" Mike si tratterrà mantenendosi nei confronti di Hector su un livello aziendale anziché fisico e di fatale aggressione, allora non interferirà. Beh, sappiamo che ci sarà ben di più di un eventuale rapporto d’affari tra Mike e Gus, quindi sarà interessante osservare tutto il gioco. Adesso, Ehrmantraut rende chiaro che non ha “finito” con Salamanca e anche che capisce che Fring vuole disturbargli l’attività perché sono in competizione l’uno contro l’altro nell’attività di smercio della droga.
È eccellente vedere come questi personaggi, che tanta storia avranno in seguito, si sono incontrati la prima volta.
Notare bene come in questo episodio la macchina da presa riprenda Mike e Gus in posizioni di preminenza; Sono su una strada piatta e diritta, ma l’inquadratura li mostra in un angolo che pone Gus più in alto rispetto al piano di Mike. Molto interessante è anche l’alto livello tecnico che la produzione mette sempre in campo in questa serie (come già era in “Breaking Bad”), e questo è un motivo enorme d’interesse perché questa è GRANDE TELEVISIONE.
Intanto, Jimmy McGill (Bob Odenkirk) cede alla sua rabbia irrefrenabile, e corre verso la casa del fratello Chuck (Michael McKean), rompendogli il registratore dalla rabbia. Caduto nella trappola del fratello, non gli rimarrà che una sigaretta e un numero di garanzia per avvertire che è stato arrestato. Vedere i fratelli precipitare ulteriormente nel loro rapporto è molto brutto, considerando il tiro così accuratamente ordito e pianificato da Chuck, per incastrare il fratello. Oltretutto, sotto le sembianze di una spiacevole necessità, per il suo bene finale. Ovviamente, in lui non vi è onestà, dato che non ha mai voluto vedere Jimmy avere successo, fin dall’inizio. Da parte sua, Jimmy dice a Chuck che dopo quello che gli ha fatto, morirà da solo.
Una notte di prigione aspetta dunque lo sfortunato avvocato, l'uomo che un giorno conosceremo come Saul Goodman, l’avvocato di Walter White e Jesse Pinkman.
Dove eravamo rimasti con Kim Wexler (Rhea Seehorn)? È occupata, come al solito. Fa il suo duro lavoro di tutti i giorni, sempre più coinvolta nelle dinamiche familiari dei due fratelli McGill. Ernesto (Brandon K. Hampton) arriva nello studio per dirle che è stato licenziato dalla H&M, e ciò nonostante è preoccupato per Jimmy. E solamente adesso, un giorno dopo, Kim viene messa al corrente di dove si trovi JImmy, vestito di arancione, in una cella con alcuni tipi poco raccomandabili, per una notte. In tribunale all’udienza del mattino dopo si appellerà, dichiarandosi non colpevole; Kim si presenta come suo avvocato, ma Jimmy per non coinvolgerla preferisce rappresentare sé stesso. Si rifiuta di farsi aiutare per lasciarla fuori, poi versa i 2500$ fissati di cauzione, e torna in ufficio per spiegare a Kim cosa è successo il giorno prima a casa di Chuck, per farle sapere che risolverà da solo la cosa, in qualche modo.
Nell’ambulatorio del famoso veterinario, Mike - o, "signor Clark" - entra per vedere una "conoscenza reciproca", ovvero farsi consegnare un pacchetto. Lo nasconde poi nella custodia del fucile di precisione che sta portando con se. Sembra minaccioso, ma probabilmente lo deve essere chiunque, che abbia un contenzioso da risolvere con Hector Salamanca.
Jimmy sta cercando di organizzare la sua difesa per non doversi piegare ad una vecchia volpe come Chuck. Non vuole cedere, anche conoscendo molti dei trucchi e degli stratagemmi del fratello, avendo lavorato assieme così tanto, in passato. Questo gli conferisce un po’ di fiducia e di entusiasmo. Più prosegue in questo, più cresce l’attesa da parte dello spettatore. Nel frattempo, Chuck si incontra con Howard Hamlin, sempre egregiamente interpretato da Patrick Fabian, mettendolo al corrente di quello che sta accadendo con il fratello. Non sarà facile nemmeno per lui, ma vuole assicurarsi che Howard e la H&M non tengano un profilo sotto le aspettative, trattandosi di una questione tra i fratelli. Mi chiedo solo: la sua notoria condizione gli renderà impossibile o comunque molto problematica, l’udienza in tribunale? Dovrebbe essere interessante da seguire.
Torniamo a Mike, di nuovo nel deserto. Un posto che conosciamo già bene da quando Mike ha incontrato sul suo cammino Walter White. L’anziano dalle mille risorse Mike sta mettendo della droga presa dal famoso pacchetto, in un paio di scarpe da ginnastica nuove e rosse appena tirate fuori dalla loro scatola, e le sta lanciando allacciate l’un l’altra per i lacci, cercando di farle agganciare al famoso cavo della luce, che in alto, attraversa la solitaria strada immersa nel nulla; Le scarpe usurate che erano al loro posto e che abbiamo visto all’inizio, sono ancora lì, oramai da qualche tempo sul ciglio della strada.
Mike si posiziona su una collinetta dal quale può osservare la strada, guardando attraverso un binocolo per vedere chi si stia avvicinando. Un paio di uomini nel solito camion di “Los Pollos Hermanos” si fermano al cartello di "STOP/ALTO" posto all’incrocio, e scendono per andare a nascondere le loro pistole in una cassetta di metallo, posta sotto una tavola di legno, in prossimità di un cactus nel deserto. A guardarci dentro, la cassetta è già piena di armi. E sembra la stessa nella quale Walter White e Jesse Pinkman, anni dopo, andranno a depositare le proprie, di pistole. In entrambi i casi, Mike gioca un sottile tiro ai due uomini. Spara a una delle scarpe mentre il camion riparte, lasciando che al passaggio la polvere della droga si depositi su di esso, fin sulla scaletta del portellone posteriore. Un piano cazzutissimo, ma lo scopriremo solo in seguito. Quando il veicolo viene infatti fermato alla frontiera tra Messico e Stati Uniti per essere ispezionato, un cane antidroga fiuta subito la traccia, e si ferma immobile ad indicare il camion, voilà. Un altro traffico di Salamanca, un altro carico andato in fumo, un altro vantaggio per l'attività di Fring. Possiamo già intravedere come il trafficante creolo, troverà sempre più preziosi in futuro, i servigi di Mike.
Tornando alla scena di apertura, capiamo il percorso di Gus come grande criminale, qui vi sono già presenti tutti quei segni che ne faranno un boss indiscusso, per lungo tempo. Laddove erano i camion di Hector e di Los Pollos Hermanos a fare le spedizioni, l’apertura ci dimostra che Los Pollos Hermanos faranno sempre quella strada, anche in futuro, ma con un altro padrone, e che il cartello di “STOP/ALTO”, traforato di proiettili, ci fa da presagio delle molte guerre che verranno.
Mentre tutto questo sta succedendo, Kim e Jimmy stanno affrontando la situazione che si è venuta a creare con Chuck, finalmente in “squadra”. E poi, cosa succederà adesso da qui in avanti? Kim suggerisce a Jimmy che non è più solo, che avrà sempre più bisogno di lei. Ma non si può fare a meno di sentire che il biglietto di sola andata per il primo chiodo piantato nella bara del loro rapporto, è stato staccato. Forse non la prossima settimana, o la settimana successiva, ma più prima che poi.
Anche questo della terza serie, è stato un grande episodio. Molti sostengono che questo spettacolo è lento. Una parte del motivo per cui la serie scava bene nei personaggi, la loro psiche, le loro motivazioni come azioni, è proprio perché si prende bene il suo tempo. Non so come si possa sostenere che anche la terza stagione della serie non sia molto buona, perché lo è, esprime le basi per grandi personaggi e una trama sempre più imponente, ma benissimo scritta. Così come ottimi sono i valori delle interpretazioni, della produzione, e come detto delle sceneggiature. La prossima settimana il quarto episodio si intitola "Sabrosito”, e si sa, ne vedremo e sapremo ancora di più, a riguardo del Signor Fring.
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