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Autore Redazione :: 17 Settembre 2014

Forse non era del tutto imprevedibile che il personaggio prima o poi si scontrasse apertamente contro il sistema hollywoodiano. Fincher lo ha appena fatto in una intervista a “Playboy” del prossimo ottobre, dove ne dice di cotte e crude

David Fincher

David Fincher è un regista amato, che ha sempre realizzato opere controverse, laddove appariva la zona più oscura dell’animo umano. La sua filmografia può essere considerata una ricerca per esplorare e tentare di comprendere anche le ragioni del Male. In una classifica Seven, The Game, Fight Club sono al contempo opere terribili e misteriose. Ma l’intera sua filmografia è ancora da (ri)scoprire. Forse non era del tutto imprevedibile che il personaggio prima o poi si scontrasse apertamente contro il sistema hollywoodiano. Fincher lo ha appena fatto in una intervista a “Playboy” del prossimo ottobre, dove ne dice di cotte e crude.

“Gli Studi considerano il pubblico come cavie, alla stregua di bestiame da allevamento. Non voglio chiedere agli attori e a nessun altro di lavorare duro quando gli Studi ci considerano alla stregua di un Big Mac… The Girl With the Dragon Tattoo (Millennium – Uomini che odiano le donne) non è un Big Mac, Gone Girl non è un Big Mac”.

Nel corso dell’intervista Fincher non tralascia di rivelare quali sono i suoi reali obiettivi, quando realizza un’opera, in tutta sincerità: “La mia responsabilità è pensare: 'Sto facendo ciò che piace al pubblico e quello che il pubblico si aspetta da me, o sto facendo la merda che mi interessa?' Ho tanti problemi con i materiali con cui lavoro. Non mi piacciono molto le commedie, perché non mi piacciono i personaggi che tentano di vincere su di me. Non mi va di compiacere. Non mi piace essere ossequioso”.

Playboy ha anche chiesto a Fincher cosa lo spaventa: “Non sopporto l’autocompiacimento. Non mi piacciono i ragni, i serpenti, gli squali, gli orsi e tutto quello che può far parte della catena alimentare”.

Ma anche il suo modo di lavorare è profondamente cambiato, secondo lui, dai tempi in cui diresse Brad Pitt in Seven (1995). “È soltanto dai tempi di Zodiac o Benjamin Button che sapevo cosa stavo facendo”.

Piuttosto caustico anche su Brad Pitt e Ben Affleck: “Sia Brad che Ben sono settati sull’essere sempre affabili. Non vogliono mai risultare sgradevoli agli altri”. In effetti, anche i boss degli studi considerano Fincher un tipo particolare. Scott Rudin, produttore di The Social Network e The Girl With the Dragon Tattoo, ha dichiarato: “Fincher ha una mentalità anarchica. A lui piace far esplodere il sistema”. E anche gli attori si sono espressi in maniera piuttosto vivida nei suoi confronti. Robert Downey Jr. ha paragonato il set di Zodiac a un gulag, anche perché Fincher era solito chiedere ai suoi attori non meno di 60 ciak per una scena.

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