La figlia di Ugo Tognazzi, Maria Sole, dirigerà una rivisitazione del classico del 1978 che vede il padre nei panni di un omosessuale al fianco di Michel Serrault. Il film ha fatto scuola (anche di pregiudizio) e ora tocca alle nostrane Buy e Ferilli
Margherita Buy e Sabrina Ferilli saranno le protagoniste del remake di Il vizietto, uno dei film più apprezzati di Ugo Tognazzi, tanto che - per evitare lamentele (che comunque ci saranno lo stesso) dagli affezionati del classico italiano - si è cercato di giocare in casa, affidando il film alla figlia del grande attore, Maria Sole. L'annuncio è stato dato da Andrea Occhipinti durante le giornate professionali del cinema di Riccione, dicendo che Indigo Film e Lucky Red si occuperanno di produzione e distribuzione del nuovo progetto. Nuovo fino a un certo punto, visto che si va a calcare orme già battute e a stuzzicare una pellicola di un certo livello.
Il soggetto è stato preparato dalla stessa Maria Sole Tognazzi in collaborazione con Ivan Cotroneo e Francesca Marciano. Più che di remake pare che si tratti di una rivisitazione. Per altro Lucky Red e Indigo Film hanno stretto un accordo di reciproco appoggio per produrre un altro film diretto da Ivan Cotroneo e ispirato al libro dello stesso autore Un bacio.
Il vizietto ha origine nella messa in scena, infatti esordì a Parigi come commedia da palcoscenico con Michel Serrault, che riprese il suo ruolo nell'adattamento cinematografico del 1978 di Edouard Molinaro, al fianco, appunto, di Ugo Tognazzi. Il film fu un successo internazionale e fu nominato a tre Premi Oscar, per poi vincere un David di Donatello, un Premio César, un Golden Globe e un National Board of Review Award. Arrivarono, sull'onda del successo, altri due film - Il vizietto II del 1980 e Matrimonio con vizietto (Il vizietto III) del 1985 - , che non riuscirono però a emulare il successo dell'originale. Negli Stati Uniti fu girato un noto remake dal titolo Piume di struzzo, con Robin Williams, anch'esso con poca fortuna. In Italia il relativo spettacolo teatrale è stato portato in scena dai comici Enzo Iacchetti e Marco Columbro.
Sabrina Ferilli è reduce dall'esperienza a metà con La grande bellezza: a metà perché l'attrice era sicura di far parte dlla spedizione del film a Los Angeles per competere all'Oscar, poi vinto e ritirato senza di lei con suo grande dispiacere.
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