Non solo di film gay e lesbo vive il cinema queer. In mezzo, c'è infatti il cinema bisessuale: vediamone alcuni esempi, dalle pellicole di Gregg Araki a "Domenica, maledetta Domenica" di John Schlesinger
Non solo di film gay e lesbo vive il cinema queer. Una delle “categorie” spesso dimenticate riguarda infatti le opere bisex, che eppure non ha mai mancato di regalarci pellicole interessanti, se non degli autentici capolavori. Un autore che ad esempio ne ha fatto un marchio di fabbrica è Gregg Araki, che in fatto di sessualità è sempre stato molto malleabile, e basti pensare al ménage à trois di Doom Generation o ai ragazzi sbandati e rock n' roll di Kaboom. Come sempre, nel cinema del cineasta americano quello che conta non è l'appartenenza ad un gender piuttosto che ad un altro, bensì la connessione emotiva che avviene tra due persone, indifferentemente dal loro sesso. Una cosa, questa, che l'autore ci ha espresso bene con i malinconici monologhi di James Duval in Ecstasy Generation.
Bisessuale è pure il protagonista di Velvet Goldmine, pellicola targata 1998 di un altro tra gli autori più noti della scena queer, Todd Haynes. Qui, tra chitarre distorte e attitudini punk, vediamo il protagonista Jonathan Rhys Meyers passare con nonchalance dal letto di Toni Collette a quello di Ewan McGregor, anche perché, spiega uno dei personaggi: “la frase tutti sono bisessuali è molto di moda al momento, un po' come andare in giro con un disco dei Led Zeppelin sotto il braccio qualche anno fa”.
Andando indietro nel tempo, impossibile poi non citare Domenica maledetta domenica di John Schlesinger, in cui due mostri sacri della recitazione come Peter Finch e Glenda Jackson si contendevano le attenzioni di Murray Head, mentre classico è anche Les biches – Le cerbiatte di Claude Chabrol, dove vediamo un Jean-Louis Trintignant inserirsi pericolosamente nella relazione tra due donne bisex interpretate da Stéphane Audran e Jacqueline Sassard.
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Cambiando totalmente continente, segnaliamo il tenerissimo Eternal Summer del taiwanese Leste Chen, storia di un ragazzo diviso tra l'amore verso la propria fidanzata e quello per il proprio migliore amico di sempre. A scatenarsi è una catena infinita di gelosie, sentimenti nascosti e ambiguità, fino al bellissimo finale che sa di struggente coming of age e doloroso addio all'adolescenza.
Non vi basta ancora? Allora vi ricordiamo che in Cabaret di Bob Fosse c'è uno dei migliori personaggi bisex mai apparsi nella storia del cinema, ovvero lo scrittore Brian Roberts, interpretato magistralmente da Michael York.
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